ROBERTO DAVIDE PAPINI
Firenze

Fiorentina in lutto: è morto Mancin, terzino del secondo scudetto

Si è spento a Mestre a 71 anni. L'anno dopo il trionfo in viola, rivinse il titolo italiano con il Cagliari

Una pagina della "Nazione" celebra il secondo scudetto viola

Firenze, 18 novembre 2016 - La morte di Eraldo Mancin (che si è spento a  71 anni a Mestre) è un lutto per i tifosi viola che (soprattutto quelli meno giovani) conoscono a memoria il ritornello della formazione della Fiorentina campione d'Italia nel '68/'69 (quella del secondo scudetto) che comincia proprio con "Superchi, Rogora, Mancin... ".  Di quella squadra e della sua difesa, Eraldo Mancin è stato grande protagonista e il giocatore veneto può vantare una piccola impresa riuscita a pochissimi calciatori, quella di vincere due scudetti consecutivi con due squadre diverse: Fiorentina e Cagliari.

Nato a Porto Tolle (Rovigo) il 18 aprile 1945, Mancin è approdato a Firenze nel 67/'68 dopo aver giocato con Verona e Venezia.

"A Firenze ho giocato due stagioni, 51 presenze dal ‘67 al ‘69 _ricordava Mancin in un'intervista al Resto del Carlino nel 2010_ due annate bellissime, culminate con la conquista dello scudetto. Il trionfo arrivò alla penultima giornata: il Milan, secondo, aveva pareggiato il giorno prima. Noi vincemmo 2-0 in casa della Juve e la gioia dei nostri tifosi fu incontenibile. Quel giorno, il Comunale di Torino era tutto viola".

A chi gli chiedeva un giudizio su Chiappella e Pesaola, i due allenatori della sua avventura in viola,  Mancin rispondeva così: "Meglio Chiappella, a cui va gran parte del merito perchè costruì la squadra del tricolore. Era un signore. Pesaola, argentino emigrato a Napoli, invece era più furbo e navigato. E raccolse i frutti".

Dopo il trionfo tricolore in viola, la cessione al Cagliari e anche lì Mancin (pur giocando poco) conquista il tricolore. "Fu tutta un'altra cosa, complice una mentalità diversa. A Firenze i tifosi sono pazzi di passione, invece la gente di Cagliari è più pacata. Non scelsi io di andare lì. Mi ci ritrovai allultimo minuto, a fine estate, scambiato col pari ruolo Giuseppe Longoni. La delusione fu grande, perché fui lunico ad essere ceduto. Invece fu la mia fortuna. Mi trovai benissimo, e ci rimasi 6 anni. Il primo, quello dello scudetto, andò così così, giocai solo 8 partite come riserva di Zignoli. Poi tornai titolare e vissi a Cagliari diverse annate felici".

Chiusa la carriera di giocatore, Mancin ha fatto l'allenatore in squadre minori del "suo" Veneto.