GIAMPAOLO MARCHINI
Firenze

Inter-Fiorentina, rabbia per le decisioni dell'arbitro. Pioli non ci sta / SONDAGGIO

Il tecnico viola dopo il ko di San Siro: "Polpastrelli? Non scherziamo"

Inter-Fiorentina, Pioli (foto Ansa)

Firenze, 26 settembre 2018 - Mastica fiele Pioli, anche se non lo dirà mai. Non gli basta la buona prestazione della Fiorentina che ha giocato a tratti anche meglio dell’Inter. Non gli può bastare perché almeno un pareggio i viola lo avrebbero meritato. Invece, come da Napoli, si torna a Firenze con il carniere vuoto, salvo consolarsi con ulteriori certezze. Squadra diversa come atteggiamento rispetto a quella del San Paolo e non è un particolare da poco. L’atteggiamento quasi al limite del timoroso è di fatto scomparso al Meazza e di questo Pioli deve essere solo soddisfatto. Il mantra stagionale è stato confermato: i viola se la sono giocata alla pari, forse con qualcosa in più, mettendo in seria difficoltà avversari sulla carta superiori. Eppure non basta.

 

Non bastano gioco, freschezza e qualità, anche se è tutto molto incoraggiante per il futuro. Se la prende però con l’arbitro, Pioli, perché alcune valutazioni proprio non gli sono piaciute. Anche se ammette: «Colpa nostra se abbiamo preso il secondo gol. Ma la prestazione c’è stata e proprio per questo dispiace doppiamente. Ci sono tanti aspetti positivi in questa partita; pochi quelli negativi e su questi certamente lavoreremo».

Sulle valutazioni arbitrali non nasconde la sua contrarietà: «Sono in difficoltà nel giudicare alcune cose. Non posso che essere soddisfatto della nostra gara, anche se abbiamo pagato a caro prezzo un errore, su di un contrasto non fatto bene. Però non sono molto d’accordo su quanto sento. Si parla di polpastrelli, di insegnare a mettere le mani dietro la schiena. Questi secondo me non sono rigori, perché Hugo non fa niente per cercare il pallone. Se il totto è impercettibile cosa devo dire ai miei giocatori di legarsi le braccia dietro la schiena?».

Pioli, come detto, si tiene però stretta la prestazione. Da squadra di rango, pur con qualche sbavatura: «Abbiamo reagito al loro vantaggio e nel secondo tempo siamo entrati in campo con la consapevolezza di poter ribaltare la gara, ma quando giochi contro una big la partita rimane sempre aperta. Io volevo una prestazione diversa da quella di Napoli e meritavamo di uscire con un altro risultato. Diciamo che non è stata la giornata più fortunata della Fiorentina».

La giovane età potrebbe aver pesato proprio nella gestione della partita, ma su questo Pioli ha le sue idee: «La testa fa la differenza nell’arco dei 95’ e prendere gol così non ha contribuito a farci reagire subito, anche se poi abbiamo anche avuto le occasioni per pareggiare. Segno evidente che la reazione c’è stata. Le zone del campo che determinano il risultato sono le due aree, dove siamo stati meno incisivi del nostro avversario. Ma ce la siamo giocata fino alla fine ed è la cosa che la mia squadra deve fare».

Chiesa, ancora una volta ha fatto vedere di essere un giocatore di prospettive infinite: «Ha giocato una grande partita, sta diventando un giocatore completo che legge meglio la situazione. Anche stasera (ieri, ndr) ha dimostrato il suo valore e sono convinto che la sua completa crescita ancora non l’abbia trovata: è un bel segnale perché ha dei mezzi tecnici e fisici importanti».