In arrivo la tredicesima per 2,2 milioni di toscani: le date e gli importi

La Cgia di Mestre conta per la nostra regione circa un milione di pensionati e 1,2 milioni di dipendenti che prima di Natale riceveranno la tredicesima. L'importo medio netto supererà di poco i 1.000 euro.

Soldi

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Firenze. 23 novembre 2021 – Sono in arrivo le tredicesime per 2,2 milioni di toscani. Di questi, circa un milione sono i pensionati, che da giovedì 25 novembre, insieme all'assegno, percepiranno alle Poste anche la tredicesima, oppure sarà accreditata direttamente sul conto il 1 dicembre. I circa 1,2 milioni di dipendenti toscani la ricevranno invece entro Natale, solitamente il 20 dicembre. Ma a festeggiare, dice la Cgia di Mestre, sarà sopratutto l'erario. L'importo netto delle tredicesime sarà infatti magro: mediamente poco più di mille euro a testa.

A livello nazionale, secondo i calcoli della Cgia, le tredicesime interesseranno 33,8 milioni di italiani, per un ammontare lordo di 45,7 miliardi di euro. Di questi, 11,8 miliardi saranno le ritenute Irpef che finiranno nelle casse del fisco, mentre agli italiani resteranno 33,9 miliardi netti. Una parte, almeno, andranno in regali. La Cgia di Mestre prevede infatti che la spesa dovrebbe tornare sui 9 miliardi di euro, come nel 2019. Niente a che vedere, tuttavia, con quanto spendevamo prima della crisi 2008-2009, quando per i regali natalizi gli italiani a dicembre facevano acquisti per quasi 20 miliardi di euro.

Il taglio dell'Irpef In vista della decisione che dovrà prendere il Parlamento in merito a quale imposta destinare il taglio da 8 miliardi di euro, così come previsto dal disegno di legge di Bilancio per il 2022, l’Ufficio studi della Cgia non ha dubbi: la riduzione deve interessare l’Irpef e non l’Irap. Il taglio dell’Irpef, infatti, eleverebbe le buste paga e le pensioni degli italiani, favorirebbe i consumi e, molto probabilmente, contribuirebbe ad aumentare il fatturato degli artigiani e dei piccoli commercianti che vivono quasi esclusivamente di domanda interna. Destinare il taglio solo all’Irap, invece, premierebbe le grandi imprese, visto che negli ultimi anni alle piccole e alle micro aziende il peso dell’imposta regionale sulle attività produttive è stato alleggerito significativamente.

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