Negozi a Firenze, avanza il deserto: "Stillicidio di chiusure"

Decalogo di Cna per il rilancio. "No agli aumenti della tassa di soggiorno"

Un negozio chiuso (Foto di repertorio)

Un negozio chiuso (Foto di repertorio)

Firenze, 21 febbraio 2023 – Arginare la desertificazione commerciale e rilanciare il comparto come elemento fondamentale del tessuto cittadino.

E’ l’obiettivo del decalogo di proposte lanciate da Firenze dai vertici di Cna turismo e commercio Italia con il contributo di Cna Toscana e Firenze. "Le difficoltà per il commercio al dettaglio sono iniziate già prima della pandemia – spiega il vicepresidente nazionale Cna Turismo Roberto Masi – attualmente, secondo i dati Unioncamere, chiudono 13 attività al giorno per un totale di 5.000 ogni anno, alle quali si aggiungono le 90.000 che hanno chiuso durante la pandemia. Sono necessarie strategie per contrastare questa emorragia, aggravata anche dall’aumento importante delle vendite online".

La desertificazione riguarda tutte le attività commerciali e colpisce tutto il territorio nazionale, anche se a registrare i saldi peggiori sono le regioni con un tessuto imprenditoriale più sviluppato, tra cui anche la Toscana dove secondo gli ultimi dati il saldo tra aperture e chiusure nel 2022 è stato di -1479 unità. Così nel corso del vertice fiorentino al quale hanno partecipato i presidenti di Cna Toscana e Cna Firenze Luca Tonini e Giacomo Cioni, il coordinatore nazionale di Cna Turismo e Commercio Cristiano Tomei, il presidente nazionale di Cna Turismo e Commercio Marco Misischia, il vicepresidente di Cna Turismo e Commercio Roberto Masi, la presidente di Cna Turismo e Commercio Toscana Elisabetta Norfini e il professor Luca Alteri docente di Sociologia all’Università la Sapienza di Roma, è stato lanciato un pacchetto di proposte che spaziano dall’alleggerimento del carico fiscale, alla valorizzazione del territorio, all’implementazione di attività di marketing fino a un accompagnamento sulla strada del digitale. Secondo Misischia, il rilancio delle piccole attività commerciali passa dal rafforzamento del turismo e dalla promozione del made in Italy "un patrimonio unico al mondo per ricchezze artistiche, culturali, paesaggistiche ed enogastronomiche, che contribuisce in modo determinante ad aumentare la capacita` di attrazione del turismo internazionale con concreti vantaggi per il commercio nelle nostre citta` e destinazioni".

Per Norfini "le attività commerciali devono tornare ad avere un ruolo economico e sociale rilevante mantenendo il rapporto tra luoghi persone e territori. In questo processo – conclude - possono essere importanti le associazioni di categoria come Cna che, insieme agli amministratori, agli operatori ai cittadini, devono portare avanti una riflessione sulla nuova pianificazione urbanistica delle città con progetti di rigenerazione urbana che puntino su un nuovo sviluppo del commercio come elemento fondamentale". Ma bisogna fare in fretta, avverte Cioni, "perché dal futuro del commercio dipende anche quello dei centri delle nostre città". "C’è un dialogo aperto col Comune di Firenze - conclude Tonini - noi ci siamo resi disponibili al dialogo, ma non siamo certo né disponibili a incrementare la tassa di soggiorno, né soddisfatti. Se nel momento in cui si riprende immediatamente si iniziano a aumentare le tasse, questo diventa un problema notevole".

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