Bankitalia, economia toscana in ripresa. Incertezza per contagi e carenza materie prime

Il rapporto di Bankitalia registra nei primi sei mesi 2021 un aumento di oltre il 6 per cento di Pil, inferiore dell'1 per cento stimato a livello nazionale

Banca d'Italia

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Firenze, 18 novembre 2021 - E' in ripresa l'economia toscana, anche se cresce più lentamente che a livello nazionale. Se l'industria ha già recuperato le perdite della pandemia, sono in recupero sul 2020, ma non sul 2019, commercio e turismo. E' quanto emerge dal report congiunturale della Banca d'Italia, elaborato su un campione di 350 imprese della regione. Se infatti nel primi sei mesi 2021 nella regione il Pil è cresciuto del 6 per cento rispetto allo stesso periodo 2020, in Italia l'incremento stimato è del 7 per cento.

Per la fine del 2021 e l'inizio del 2022, anche se in un contesto che resta favorevole, Bankitalia evidenzia tre elementi che potrebbero incidere sull'intensità della ripresa: la recrudescenza dei contagi, le difficoltà di approvvigionamento delle materie prime e dei beni intermedi, il forte rincaro dei prezzi dell'energia.

Buone notizie arrivano sul fronte fatturato e investimenti, che sono entrambi aumentati e le stime sono favorevoli anche per il 2022. Dopo la brusca flessione del 2020, è in ripresa il settore delle costruzioni, mentre nell'export fanno da traino i settori della moda e della meccanica.

E' in crescita l'indebitamento finanziario delle famiglie, con il credito al consumo che, dopo l'arresto nel 2020, è tornato a crescere (3,5 per cento su base annua alla fine di giugno 2021), così come i mutui, cresciuti del 5 per cento. Dal secondo trimestre dell'anno hanno invece rallentato i prestiti alle imprese, anche a causa delle minori richieste di finanziamenti assistiti da garanzie pubbliche.

Grazie anche alle moratorie, è invece risultata invariata la qualità del credito: nella media dei quattro trimestri terminanti a giugno scorso il rapporto tra i prestiti entrati in deterioramento e i finanziamenti esistenti all'inizio del periodo si è confermato contenuto, pari all'1,3 per cento, mentre l'incidenza delle posizioni deteriorate che è calata al 6,6 per cento.

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