Firenze, le icone del marchio Pucci sfilano in riva all’Arno

Il debutto della direttrice creativa Camille Miceli sotto gli occhi di 300 ospiti arrivati da tutto il mondo

Camille Miceli, direttrice creativa Pucci, con la rapper Ice Spice

Camille Miceli, direttrice creativa Pucci, con la rapper Ice Spice

Firenze, 4 maggio 2023 – Da Firenze allo spazio, dal Ponte Vecchio alla Luna, idealmente rappresentata dal bagliore di alcuni abiti come tute da astronauta. Per la sua prima sfilata come direttrice creativa del marchio Pucci, nel portafoglio del Gruppo LVMH al 100%, Camille Miceli è rimasta colpita dal logo per l’Apollo 15 che nel 1971 Emilio Pucci ha disegnato per la Nasa e che andò nello spazio indosso agli astronauti. Tre frecce, o meglio tre ali di uccelli a volo radente sulla superficie lunare ad indicare la forza del movimento e il fascino infinito della velocità. La stessa che Camille Miceli cerca di dare a questa collezione Pre-Fall 2023 in vendita subito nella boutique Pucci in via Tornabuoni perché tutto il prodotto è concepito come see now by now per carpire subito i desideri delle clienti. Come in un salotto in riva all’Arno, sull’erba della Società dei Canottieri ecco le modelle hanno sfilato sullo sfondo dell’Arno e del Ponte Vecchio e la prima ragazza è arrivata sul barchino dei remaioli indossando un lungo cassano incantando i circa 300 ospiti arrivati dal mondo. 

(Foto Eva Desiderio)

Intorno ai tavolini stampa e compratori e un pugno di vip. Non manca Laudomia Pucci, figlia dell’indimenticabile Marchese Emilio Pucci di Barsento, con le due bellissime figlie, Larissa e Zanaide. Poi le grandi modelle degli anni Novanta Farida e Marpessa che salutano Sidney Soledano, ai vertici di LVMH.

Appena nominata ieri console onorario generale del Giappone in Italia, per la prima volta e con sede a Palazzo Pucci, dall’Amasciatore Satoshi Suzuki, Laudomia ha ceduto il 33% (il primo passaggio di quote fu nel 2000) nel giugno 2021 e ora di dedica alla fondazione Emilio Pucci Heritage. Tra gli ospiti anche il sindaco Dario Nardella con la moglie Chiara e il direttore degli Uffizi Eike Schmidt con la moglie Roberta. 

Ed ecco in passerella in riva all’Arno le icone del brand fondato dal Marchese Emilio nel 1947 e uno dei marchi pionieri del Made in Italy e della moda italiana sbocciata in Sala Bianca a Palazzo Pitti. Riviste dall’estro di Camille Miceli che vuol far rivivere anche il lifestyle del brand e quello stile di vita pieno di gioia che ha sempre contraddistinto la maison. Ora non c’è più niente di fiorentino, tranne una memoria intangibile e gloriosa. Ma Miceli per questo debutto è voluta venire proprio qui a Firenze, dove tutto è cominciato.

Colori vibranti, fantasie mitiche rivisitate come Iride o Mare declinata nei capi in denim sostenibili, perché disegnati a laser e lavati con acqua riciclata per pantaloni dritti e un bella giacca col collo a scialle tutto sfrangiato. Tanti i caftani di seta, nella stampa Pesci, delicata ma allegra, tante le cappe di organza, i miniabiti, le camicette bianche di pizzo sangallo rese Pucci dalle stringature di tubicini di seta fantasia, e poi i sandali con plateau alto, le borse di paglia fra le quali spicca il cestino Puccinella che ha cucito all’esterno un divertente micro bikini, tanti foulard verde lime o viola iris, triangoli per fare da top, t-shirt di cotone bianco con fiori stilizzati ripresi da motivi di archivio. E due pesciolini che si intrecciano che ricorrono in tutte la collezione, anche come simpatici ciondoli, e che sembrano quasi un nuovo logo per questa collezioni che la stilista ha voluto titolare “Initials E.P.”

Bellissimi i bijoux, preziosi e smaltati, come pesci o conchiglie o bracciali di rami di corallo (in omaggio al periodo caprese di Emilio Pucci che è entrato nel mito dello chic internazionale, realizzati dalla Leo France della famiglia Pinzauti, maestri indiscussi di bellezze stilose.

Nel finale sfilano otto tute, a sottolineare la luminosità di questa Pre Fall 2023 e questo Pucci che vuol far divertire le donne che veste. Per un brand che vuol essere transgenerazionale e occhieggia anche alle collezioni maschili con qualche pezzo iconico da vedere in boutique. Non mancano la poltrona gonfiabile a grandi linee colorate, e i sandali infradito divertenti.

Maggiori mercati ai quali deve guardare Camille Miceli sono il Medio Oriente, gli Usa e ora anche il Sud America. Tredici le boutique del brand nel mondo: Firenze, Forte dei Marmi (appena aperto in via Montauti), Roma, Portofino, Venezia (dentro Cipriani), il franchising a Capri, e poi Miami e Palm Beach, Saint Tropez e Londra.

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