REDAZIONE FIRENZE

La cronaca in versi delle stagioni con Paolo Pettinari

Quartine, sonetti, madrigali. Una bella prova di padronanza poetica

Paolo Pettinari

Firenze, 30 maggio 2021 - Trovare proprietà di linguaggio, capacità di immagine e metrica in un poeta è sempre un conforto e anche una prova di serietà dell'autore verso il lettore. Paolo Pettinari, campigiano d'adozione, animatore da sempre dell'Area di Broca e delle diverse espressioni che ruotano intorno alla rivista diretta da Mariella Bettarini, ci dona il piacere dei suoi 'Quartine sonetti madrigali', per le edizioni Gazebo, che rispettano letteralmente gli schemi annunciati nel titolo, innervando su di essi i termini della quotidianità (arte in cui ha raggiunto vette da raggiungere nuovamente Luciano Fintoni con 'Vento immite') di modo che non risultano appesantire ma favorire l'espressività dell'autore, dalle composizioni più brevi (ad esempio 'La notte/disamina/le flotte/ dell'anima' o, ne 'Il rintocco' , 'La morte/ rimbomba/ le porte/ dell'ombra' e, in 'Notte d'inverno', “Quel merlo audace,/ ora che il giorno breve è fredda luna,/ gelido tace”) a quelle più articolate (come ne 'Le scale dietro casa' quando 'La luna ammanta gli scalini taciti/ d'irati umori che ha ferito in viaggio/ e schiantano le stelle il tuo coraggio/ mentre che l'ombra tua li corre rapidi') fino alla più compiuta 'Notte con la nebbia', un sonetto: “La nebbia si è levata dal profondo/ liquido mare a invadere la notte/ di quegli spettri che le infide rotte/ della ragione han ricondotto al mondo./ Nel tremito dell'ora che è fecondo/ d'invisibili passi e oscure frotte,/ di gemiti e di lune ormai corrotte,/ cerchi rifugio al cuore vagabondo./ Fra le coperte, avvolto nel lenzuolo/ in una fissità guardinga e muta./ E la sirena che ulula dal molo./ Gelido uccello della notte astuta,/ ritarda il sonno, ne disperde il volo,/ lasciandoti a invocare la sua venuta”. Nelle diverse sezioni del volume, Pettinari evoca la simbologie di figure carnevalesche, le diverse stagioni (dell'anno e dell'anima), gli scomparsi (come in 'A Daniele' e 'Ad Arianna') e offre dei fiori in versi alla 'Bella donna che dorme': “Il tempo ha disegnato sul tuo volto/ sottilissime crepe e sulle mani/ tenui mappe di cera/ che in queste stanze e silenziosi vani/  dove tu che ora dormi mi hai accolto/ nelle tue forme avvolto/ mi fanno guida in questa lunga sera”.

Poesie, interventi e altri testi di Pettinari si possono leggere agilmente anche nelle pagine web http://www.emt.it/paolo.html e http://www.emt.it/pettinari.htmlMichele Brancale