GIULIO ARONICA
Cultura e spettacoli

La Democrazia del Corpo: gran finale con il ritorno del leggendario Group-O

A quarant'anni di distanza dall'ultima volta, Cango Cantieri Goldonetta ospita venerdì 10 maggio la reunion del mitico gruppo formato da Virgilio Sieni, Katie Duck, Charlotte Zerbey e Alessandro Certini.

Group-O

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Firenze, 6 maggio 2024 - La ciliegina sulla torta. Dodici spettacoli, due residenze creative e tre mesi dopo, si conclude la prima parte de "La Democrazia del Corpo", la rassegna che presenta le ricerche più interessanti e originali degli artisti italiani e internazionali presenti sulla scena performativa contemporanea. Ma in attesa della stagione autunnale, Cango Cantieri Goldonetta ha scelto di chiudere in bellezza il suo percorso, ospitando venerdì 10 maggio (ore 20) la storica reunion del leggendario Group-O, la formazione composta da Virgilio Sieni, Charlotte Zerbey, Alessandro Certini e Katie Duck che torna insieme sul palco a distanza di quarant'anni. 

Già, perché era proprio il 1979 quando la californiana Katie Duck, lasciati gli Stati Uniti per Amsterdam e dopo una tournée a giro per l'Europa, arrivò a Firenze, dove lavorerà fino al 1985, portando in scena la sua ricerca fondata sulla contaminazione dei linguaggi e l'improvvisazione artistica. Una combinazione di musica e parola, danza e didattica che è anche il cuore dell'attività della Company Blu, fondata nel 1989 da Alessandro Certini e Charlotte Zerbey quasi come prosecuzione ideale degli insegnamenti della Duck. 

Oggi, le loro traiettorie professionali e intellettuali tornano ad incrociarsi nello spettacolo "Tyranny of the present", una sfida nutrita di presente che si fa istante nella percezione soggettiva - e quindi emozionale e senza tempo - di movimento, suono e testo. Uno sguardo onnicomprensivo - quello di chi osserva e partecipa alla pièce - che ricomprende i frammenti dell'hic et nunc messo in scena in un attimo irripetibile e inaccessibile, perché destinato ad infrangersi contro il muro del divenire, dissolvendosi nell'eternità dell'essere stato, in un gioco continuo - tragico e sottile - che annulla l'emozione scartando immediatamente la situazione che la genera: la tirannia del presente.

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