CATERINA CECCUTI
Cultura e spettacoli

Ulrich Egger: la fotografia dei paesaggi industriali e urbani

Venerdì 24 maggio alla Manifattura Tabacchi di Firenze l'inaugurazione della mostra fotografica firmata dall’artista bolzanino

Ulrich Egger

Ulrich Egger

Firenze, 17 maggio 2024 – “Unheimlich Ulrich Egger”, questo il titolo della mostra fotografica di Ulrich Egger che sarà inaugurata venerdì 24 maggio alle 19, nello Spazio espositivo della Manifattura Tabacchi di Firenze. L’esposizione, curata da Pietro Gaglianò e Antonello Tolve, rimarrà aperta per tutto il mese di giugno: mercoledì e domenica dalle 15 alle 20 e giovedì dalle 15 alle 22.

“La mostra segue una linea continua nella ricerca di Ulrich Egger -spiegano i curatori -: il sentimento di allarme o di straniamento che è insito nell’architettura contemporanea (da qui il titolo, un termine della teoria freudiana, per descrivere il lato oscuro di ambienti e situazioni familiari).

Le opere scelte alludono tutte a un doppio fondo, un potenziale inquietante che rivela i costrutti di potere sottesi nella prassi del costruire e dell’abitare. L’ambiente post-industriale di Manifattura Tabacchi – concludono i curatori dell’esposizione - accoglie il lavoro di Egger che a un primo sguardo ne asseconda la specificità visiva, talvolta in modo quasi mimetico, ma rimanda, in un secondo tempo, a un incontro ravvicinato con i materiali, le strutture, la narrazione che li contiene.”

Ulrich Egger è nato nel 1959 a San Valentino alla Muta in provincia di Bolzano e attualmente vive a Merano. Dal 1981 al 1986 ha frequentato l’Accademia delle Belle Arti di Firenze diplomandosi, nella nella sezione di scultura.

Accanto alla scultura incomincia però ben presto ad interessarsi alla fotografia, e le sue composizioni di immagini e materiali industriali riscuotono molto successo. Si tratta di paesaggi industriali e urbani, costruzioni, interni e facciate in stato di abbandono. La tecnica consiste nell’uso di diversi materiali, come acciaio, ferro, legno, vetro, uniti alla fotografia. Il file rouge è l’interpretazione e documentazione della caducitá del mondo urbano. I lavori trasmettono allo spettatore la presenza di tracce evidenti di edifici, di case piene di ricordi e di storie che continuano a sopravvivere nonostante tutto.

Peculiare è l’assenza della figura umana nelle opere passate. Nei lavori più recenti invece, si presenta nelle sue forme più disparate.

Info: ulrichegger.net