MICHELE BRANCALE
Cultura e spettacoli

Infiltrare uno 007 negli istituti. Un "giallo" speciale alla rassegna "Entre dos mundos"

Un investigatore con i capelli bianchi prima, durante e dopo il Covid

"L'agente talpa", da https://www.spazioalfieri.it/el-agente-topo/

"L'agente talpa", da https://www.spazioalfieri.it/el-agente-topo/

Firenze, 7 ottobre 2023 - Proviamo ad immaginare che un anziano ultraottantenne, rimasto vedovo, venga assunto da un'agenzia investigativa perché entri in un istituto per anziani come agente segreto, ospite della struttura per tre mesi, e riferisca sulle condizioni di una donna lì inserita perché la figlia sospetta che subisca maltrattamenti. Quale sarà l’esito delle indagini? Quella di uno 007 dai capelli molto bianchi che faccia il detective in un istituto, con tanto di rapporto scritto quotidiano, strumentazioni speciali (una penna con camera digitale), telefonate in codice, è un'idea originale, per certi versi d'oro e a portata di mano, per far luce sui tanti misteri che ci sfuggono eppure sono davanti ai nostri occhi. E’ venuta alla regista cilena Maite Alberdi che ha realizzato un film, 'El agente topo', 'L'agente talpa', presentato al Festival del cinema iberoamericano di Firenze e riproposto gratuitamente, nel chiostro del Museo Novecento, alla rassegna 'Un'estate entre dos mundos' per l'Estate fiorentina. Una novità legata alla pellicola, girata nel 2020 e ora diffusa grazie anche grazie al Festival gigliato, è che ora è disponibile con i sottotitoli in italiano.

Il film di Alberdi è stato girato in una struttura di Santiago i cui responsabili e gli anziani, che fanno se stessi, non conoscevano né la trama né lo scopo delle riprese. 'El agente topo' ha il ritmo e la suspence del giallo, ma “individua” il colpevole – diciamo così per non spoilerare gli esiti – nelle solitudini familiari e non pochi egoismi che presiedono a troppi abbandoni dissimulati. I “dos mundos” qui stanno a rappresentare, in chiave universale, il dentro e il fuori, e il bisogno di una casa e di padri e madri sempre ("la tomba di una madre" / “non esiste luogo più santo del cuore” dice nel film, con una poesia, l'anziana Petronila). L'unico agente segreto che può sovvertire il meccanismo è un affetto fedele che non perde il nome degli anziani, come è purtroppo avvenuto per tanti di loro prima, durante (ancora di più) e dopo il Covid. Qualche campanello d’allarme sta suonando, mentre si aspetta, alle nostre latitudini, che sia applicata la legge delega scaturita dal lavoro della Commissione guidata da mons. Vincenzo Paglia per la riforma dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria della popolazione anziana. E andiamo a trovarli i nostri vecchi, dal condominio alle rsa, lasciamoci adottare, diamo loro famiglia, sembra dire Maite Alberdi. Intanto procuratevi il film, in tutti i modi.