Firenze, 10 ottobre 2024 – Il Salone delle feste dell’Hotel Saint Regis era gremito, ieri sera, mentre si svolgeva l’incontro “Operai e Fabbricerie a Firenze e non solo". A promuovere l’incontro è stato il Rotary Club Firenze Sesto Michelangelo, in interclub con i soci di Firenze Scandicci, Firenze Mugello, Firenze Amerigo Vespucci e Firenze Certosa e il Rotary Club Firenze Est. Scopo della serata, come ha sottolineato il presidente del Sesto Michelangelo Luca Barretta, è stato quello di “Comprendere più da vicino quello che rappresenta un grande patrimonio identitario della nostra città: le fabbricerie, o come siamo abituati a chiamarle a Firenze, le Opere.”
Relatori cinque esponenti di rilievo del panorama culturale, non soltanto regionale poiché i loro nomi sono ben noti in tutto il territorio nazionale: Luca Bagnoli, presidente dell’Opera del Duomo, Cristina Acidini, presidente dell’Opera di Santa Croce, Paolo Padoin, presidente dell’Opera Medicea Laurenziana, il Frate domenicano Manuel Russo per l'Opera di Santa Maria Novella e Andrea Maestrelli, presidente dell’Associazione Nazionale Fabbricerie d’Italia e Presidente dell’Opera Primaziale di Pisa, presentati e moderati dalla giornalista e direttrice di “Florence is You”, Anna Balzani.
"Quando si parla di fabbricerie – ha esordito Luca Bagnoli - si parla sempre di restauri; ma la verità è che dietro alla parola “fabbriceria” c’è un intero mondo portato avanti dall’Opera e dagli operai -come amiamo chiamarci all’interno della famiglia delle fabbricerie -. In Italia si contano 26 fabbricerie, ma ce ne sono moltissime altre in tutta Europa, che condividono i medesimi scopi: manutenere, conservare, restaurare e rendere fruibile lo straordinario patrimonio di cui si prendono cura; amministrare tutte le rendite intorno al complesso; promuovere l'arte e la cultura che custodiscono."
"Le opere non finiscono mai di lavorare – ha aggiunto la presidente Cristina Acidini, nel corso di un’attenta ricostruzione dei passaggi fondamentali della storia che ha contraddistinto l’Opera di Santa Croce, con particolare attenzione ad alcuni tra i capolavori artistici qui conservati -. L’Opera di Santa Croce si sta impegnando fortemente nell’accoglienza ai visitatori, che devono essere correttamente introdotti alla conoscenza dei molteplici aspetti che rendono Santa Croce il gioiello che noi tutti conosciamo: dall'eredità spirituale di San Francesco alla presenza di opere di straordinaria bellezza artistica ed importanza storica. Invito la cittadinanza a visitare il cantiere di restauro delle Storie di San Francesco nella Cappella Bardi, ora in corso."
La questione della secolarizzazione dei principali luoghi di culto della città nel corso della storia è stato affrontato a più riprese dai relatori, tra cui Paolo Padoin, che ha spiegato come "Il complesso della Basilica, del Chiostro, delle Cappelle e della Biblioteca Laurenziana era amministrato dalla parrocchia che era altresì proprietaria di tutto. Dopo l’unificazione d’Italia lo Stato ha requisito beni di interesse monumentale nazionale e il complesso mediceo laurenziano fu suddiviso in tre parti affidate ad altrettanti proprietari. Una divisione, questa, che ha causato diverse problematiche.”
"I Frati Domenicani sono custodi di Santa Maria Novella dal 1221. L’Opera che si prende cura del complesso è stata rifondata diverse volte, per esempio nel ‘400 ci fu una riforma grazie alla quale non sarebbero stati più i frati da soli a far parte del consiglio dell’Opera, ma anche rappresentanti di grandi famiglie fiorentine i cui figli erano spesso frati, priori e professori in Santa Maria Novella. Non siamo proprietari di nulla, ma per noi frati è importanti poter far vivere questo luogo di storia come spazio vivo, aperto alle persone e al mondo.”
A chiudere gli interventi è stato Andrea Maestrelli che ha spiegato il ruolo di coordinamento tra le Fabbricerie nazionali svolto dall’Associazione che le riunisce e di cui lui è presidente, ed ha sottolineato come la bigliettazione rappresenti la risorsa principale per sostenere le loro attività, così possono occuparsi del restauro e della manutenzione delle opere d’arte e delle architetture. “Come Associazione siamo anche impegnati nella promozione del rinnovo del contratto collettivo nazionale del lavoro: all’interno di ciascuna Opera, infatti, lavorano tante professionalità, dai restauratori al personale di sorveglianza, dai giardinieri ai falegnami ed ai mosaicisti, e da parte dello Stato non esistono sovvenzioni.”
Il presidente Luca Barretta ha anche ricordato ai numerosi soci e amici presenti l’importanza della prossima iniziativa firmata dal Distretto Rotary 2071 della Toscana: “Rotary Run Italia”, la manifestazione podistica ludico motoria in programma il prossimo 20 ottobre a partire dalle 8 del mattino in Piazza del Carmine, con partenza alle 9.30. Il ricavato dell’evento sarà destinato all’acquisto di un pulmino per l’Associazione “Il Ritrovo”. Iscrizioni aperte su www.rotaryrunitalia.it