Firenze, 31 agosto 2024 - Storie recluse, internate, differenti. Dietro le mura invisibili di San Salvi, la città negata, il luogo della solitudine e dell'isolamento, dove l'umanità - un tempo umiliata e offesa - oggi rialza la voce attraverso il teatro e l'arte. E se le idee camminano sulle gambe di uomini e donne, la rinascita dell'ex manicomio ha il volto di Claudio Ascoli e Sissi Abbondanza, anima e cuore da oltre trent'anni dei Chille de la Balanza, la compagnia che conserva, predica e proietta sul futuro il pensiero di Franco Basaglia, il padre della chiusura degli ospedali psichiatrici in Italia.
Reduci dalla loro estate più lunga, che li ha visti protagonisti delle iniziative commemorative in occasione del centenario della nascita dello psichiatra veneziano, i Chille non hanno intenzione di fermarsi, e rilanciano con l'undicesima edizione di "Storie differenti", la rassegna teatrale che nasce nel 2014 all'interno del progetto europeo di storytelling "Seeing Stories", ed è cresciuta con il sostegno del Comune di Firenze e della Regione Toscana.
Miti, leggende e racconti di vita reale che prendono il via martedì 3 con il ritorno dell'amatissimo Antonio Rezza, voce narrante di storie surreali e microcosmi disordinati che condivide il palco con Flavia Mastrella nell'esilarante "Pitecus". Ma saranno le donne le protagoniste assolute della settimana: prima mercoledì con la compagnia di danza pisana Movimentoinactor, diretta da Flavia Bucciero, poi giovedì con l'atteso "Camille" di Astra Lanz, ispirata dalle lettere scritte in manicomio da Camille Claudel, ed infine nel weekend, con il doppio appuntamento in compagnia della Seven Cults di Roma - in scena venerdì con il biografico "Hedy Lemarr, le donne tra genio e bellezza" - e della regista Paola Manfredi, che presenta il testo di Dario Villa sulle tragedie del mare "Abdoulaye e Mamadou non sono morti".
Tra gli eventi speciali, il festival ospita domenica il Teatro dei Lemming di Rovigo, che interpretano la seconda parte del ciclo "Attorno a Troia" ideato dal drammaturgo Massimo Munaro, che indaga temi come il tramonto della civiltà, lo smarrimento e l'esilio: lo spettacolo prevede l'ingresso di otto persone ogni trenta minuti e cinque repliche in giornata. Lunedì 9 torna invece il "Controanniversario di San Salvi" - inaugurato proprio il 9 settembre 1890 - un momento di riflessione e sensibilizzazione sulla storia dei manicomi: in programma, l'incontro con lo psichiatra Paolo Cipriano, e il teen drama "Una ragazzina", scritto e interpretato da Sara Tombelli.
Il percorso si conclude martedì 10 con il Teatro Invito di Lecco, che porta sul palco il desiderio di cambiare il mondo di un gruppo di ragazzini della provincia profonda negli anni Settanta: si intitola "Lottavano così come si gioca", con Luca Radaelli e la regia di Laura Curino. E per chiudere in bellezza, mercoledì ecco un'altra storia di donne firmata da Silvia Lemmi: "Il lutto ti fa bella" è una commedia sospesa tra lutto e farsa, prodotta da Pilar Ternera di Livorno.