Firenze Archeofilm: arte, archeologia e ambiente al Cinema La Compagnia

La V edizione del festival organizzato dalla rivista Archeologia Viva propone dall' 1 al 5 marzo una rassegna di ottanta documentari da ogni angolo del pianeta.

Firenze Archeofilm 2023

Firenze Archeofilm 2023

Firenze, 20 febbraio 2023 - Giro del mondo in ottanta film. Dopo lo straordinario successo di pubblico e critica delle passate stagioni, il Cinema La Compagnia torna ad ospitare in sala la quinta edizione del Firenze Archeofilm, il festival internazionale del Cinema di Archeologia Arte e Ambiente organizzato dalla rivista Archeologia Viva (Giunti Editore) e patrocinato dall'Università di Firenze nell'ambito delle manifestazioni promossi dall'associazione culturale TourismA.

La rassegna si svolge da mercoledì 1 marzo a domenica 5 e prevede ottanta documentari in concorso, con proiezioni mattutine e pomeridiane, doppiaggio in italiano, dieci film "Original sound", incontri con i registi e la consegna del Premio Firenze Archeofilm.

"Ogni anno il festival rinnova la volontà di ospitare film e documentari che troverebbero scarsa visibilità altrove - spiega la direttrice artistica Giuditta Pruneti - Storie affascinanti provenienti da ogni angolo del pianeta e dedicate al mondo dell'archeologia, dell'arte e dell'ambiente: una voce che parla molte lingue, ma comunica il bisogno comune dell'umanità di raccontare sé stessa, omaggiare il proprio passato e immaginare il futuro nel segno della pace e della speranza". 

Un percorso interamente gratuito, condiviso con l'Università di Firenze e il Museo e Istituto Fiorentino di Preistoria Paolo Graziosi, che presenta vari appuntamenti e anteprime nazionali: dalla scoperta delle perle del nostro territorio - "L'arte rupestre in Valle D'Aosta" di Joseph Péaquin, "Le pitture dell'anfiteatro di Pompei" di Pietro Galifi, "Un luogo infinito: La Certosa di Firenze" di Luigi M. Dell'Elba e "Non chiudere gli occhi: Valle Camonica, la Valle dei segni" di Davide Bassanesi - ai viaggi suggestivi verso territori meno conosciuti: dalla Turchia ("Stone Hills" di Ahmet Bikiç; "Kadini" di Eren Aybars Arpack) all'Uzbekistan ("Un viaggio senza tempo in Asia centrale" di Jivko Darakchiev), dall'Iran ("Bloody Skin" di Ebad Adibpour) fino al Brasile ("O lugar antes de Mim - Episodio 3" di Karla Nascimento). 

"E' un progetto collettivo che non sarebbe possibile senza la generosità di registi e produttori, che ci affidano le loro opere, il contributo dell'Università di Firenze e del Museo e Istituto Fiorentino di Preistoria Paolo Graziosi, che invito tutti a visitare, e la partecipazione appassionata degli studenti, ragazzi e ragazze che rappresentano il futuro del paese", conclude la direttrice Pruneti. 

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