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Zuppi e il fine vita: "No a soluzioni regionali ma che siano per tutti"

"Non ha molto senso che ci siano delle soluzioni regionali, c’è bisogno di una indicazione nazionale". Lo ha detto il...

"Non ha molto senso che ci siano delle soluzioni regionali, c’è bisogno di una indicazione nazionale". Lo ha detto il cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Cei, a proposito della legge regionale toscana sul suicidio medicalmente assistito che è stata impugnata dal governo. "Ribadiamo ovviamente qual è la nostra posizione, ma anche il fatto che bisogna trovare delle soluzioni che siano per tutti", ha aggiunto. Zuppi ne ha parlato a margine di un’iniziativa sulla Costituzione con gli studenti dell’Università di Firenze.

"Dare per scontata la Costituzione, con quello che comporta, con quello che significa, è sempre pericoloso perché non è mai scontata - ha detto l’arcivescovo di Bologna, presenti il titolare della cattedra di San Zanobi, monsignor Gherardo Gambelli, e l’emerito, cardinale Giuseppe Betori, per poi continuare: "Di democrazia ce n’è poca in giro: noi siamo un’isola, dove comunque ci possiamo permettere di avere anche il lusso di sprecarla, ed è molto pericoloso".

Secondo Zuppi "il ‘come è stato possibile?’ era una delle domande che si è fatta quella generazione che in Germania, in pochissimi anni, si è fatta abbindolare da un gruppo di banditi: e questo ci deve preoccupare. L’idea che da noi non è possibile, non la darei mai per scontata", "abbiamo la storia che ci ricorda anche la fragilità e la debolezza della democrazia. E ripeto, nel mondo non ce n’è tanta. E poi ha tanti nemici, anche nuovi nemici".

Per la pace però, aggiunge rifacendosi all’articolo 11, è necessario "rafforzare gli organismi internazionali che possano garantire la risoluzione dei conflitti", ricordando che non ci sono morti di serie A o B. Così il senso civico "non è che non ci sia, solo che molte volte è sepolto sotto tante incrostazioni. E, a mio parere, il digitale gli dà una bella botta".