REDAZIONE FIRENZE

"Voglio dormire in corsia" E picchia l’infermiere

Ancora una notte movimentata al pronto soccorso del Santa Maria Nuova. Il senzatetto medicato per un lieve trauma, non voleva abbandonare l’ospedale

Ennesimo ospite “indigesto” al ‘fronte’, il pronto soccorso di Santa Maria Nuova. E ancora un infermiere maltrattato e picchiato da un ‘paziente’ di 65 anni che pretendeva di trascorrere la notte su una brandina. "Non voglio uscire. Non so dove andare".

Domenica sera l’uomo – ’senza fissa dimora’ ha spiegato poi la polizia – è arrivato si un po’ malconcio, intorno alle 21,20 e ha chiesto di essere visitato per un trauma non meglio precisato di cui diligentemente i sanitari presenti hanno presto valutata l’entità: nulla di così serio però da giustificare un ricovero in osservazione. I sanitari gli hanno detto che l’avrebbero dimesso dal Dea, il Dipartimento di Emergenza Urgenza e Accettazione.

E l’hanno invitato a uscire dalla struttura. Ma lui non se ne è dato per inteso: voleva pernottare in ospedale.

Apriti cielo: l’uomo si arrabbiato e non poco. Poi si è seduto, pareva essersi calmato uno scatto in piedi e insospettata veemenza ha tirato due pugni in faccia a un infermiere quarantenne, rimasto contuso a uno zigomo e a un labbro. Non è stata resa nota la prognosi. Aggredito secondo la prima ricostruzione anche il dottore di presidio.

Personale di vigilanza di Coopservice in servizio all’ospedale è intervenuto subito e, ricevuti a loro volta alcuni colpi, è riuscito a evitare che la situazione degenerasse. Il soggetto è stato bloccato e il malcapitato infermiere è stato così sottratto alla rabbiosa reazione del 65enne.

La vigilanza ha quindi chiamato la questura e in ospedale sono arrivati gli agenti delle Volanti. L’hanno preso in consegna e, dopo averlo identificato, l’hanno denunciato per resistenza e oltraggio.

L’infermiere afferrato per il collo perché un giovane paziente non voleva che venisse abbassare la luce nell’area triage; gli insulti, i calci e i pugni dei tanti che sono trasportati al pronto soccorso per etilismo acuto. Ma pure cittadini insoddisfatti delle cure prestate e delle dimissioni dei figli; il fenomeno delle aggressioni al personale, spesso con danni anche alle attrezzature e conseguenze anche sul servizio ai pazienti, non è certo una ’esclusiva’ di Santa Maria Nuova. Sicurezza, telecamere interne e personale qualificato a protezione, purtroppo, sembra non non bastare mai.

giovanni spano