Violenze a Sollicciano Il Garante dei detenuti sollecita interventi "Episodio inaccettabile"

Cruccolini e il sequestro del sovrintendente della penitenziaria. Le soluzioni per evitare altri casi simili all’interno delle carceri. "No a trattamenti contrari al senso di umanità, lo dice la Costituzione".

Il Garante dei detenuti di Firenze, Eros Cruccolini, ha espresso "grande solidarietà" nei confronti dell’agente di polizia penitenziaria che, nella notte tra sabato e domenica, è stato attaccato da quattro detenuti a Sollicciano.

L’episodio si inserisce nel quadro già tratteggiato da Antigone riguardo le condizioni di vita nel penitenziario fiorentino. Infatti l’associazione ha registrato,nel solo 2022, 51 aggressioni del personale da parte dei detenuti e 52 risse tra reclusi. A questi dati si aggiungono quelli sui casi di autolesionismo, ben 375 nell’ultimo anno, e sui suicidi, 3 e 28 tentati. Una situazione complicata, che spesso sfocia in episodi di violenza.

"Siamo consapevoli che le problematiche di Sollicciano sono il terreno fertile per fatti come quello di domenica" afferma Cruccolini. "Certamente, il lavoro della polizia penitenziaria è ad alto rischio. Ma riconosco un atteggiamento di rigidità da parte degli agenti, che non cercano dialogo con i detenuti, e ciò accresce un odio immotivato". Per questo, a settembre partirà un’iniziativa voluta da Cruccolini: "Un corso di formazione sul campo, per la polizia penitenziaria e il personale sanitario. Si cercherà di lavorare sull’ascolto, in modo da abbattere un muro che genera frustrazione nei detenuti e provoca violenza".

Cruccolini è attento al benessere psicologico dei ristretti, centrale nell’evitare episodi di aggressività. "Vorrei aumentare le attività psicosociali, come corsi di teatro o di musica. A Sollicciano, i soggetti con comportamento suicidario sono seguiti da una équipe dedicata. Inoltre, il nostro è l’unico carcere in Italia con un servizio di etnoclinica. Nel senso che, accanto allo psichiatra e allo psicologo, opera l’antropologo, in grado di mediare tra culture".

Ma Sollicciano ha gravi problemi strutturali e di organizzazione. Adrian e Farrag, due detenuti di trent’anni, hanno raccontato la loro quotidianità. "L’igiene - dice Farrag - non è minimamente considerata: abbiamo trovato capelli e unghie nel cibo". "Poi - aggiunge Adrian - mancano i farmaci. Soffro di allergia al polline e ho aspettato per settimane gli antistaminici".

"Purtroppo - risponde Cruccolini - sono al corrente di questi problemi e ho cercato di porvi rimedio. Ad esempio, ho predisposto che l’azienda sanitaria faccia controlli periodici a sorpresa e tento di intervenire ogni qualvolta vi sia una difficoltà di ambito medico. Non è facile, ma stiamo andando verso un miglioramento. Ad esempio, sono partiti i lavori da 4 milioni di euro per rifare gli infissi e mettere i pannelli fotovoltaici sui tetti".

Una tematica cui Cruccolini è attento è quella del lavoro. "Sono attivi dei corsi di formazione che permetteranno ai detenuti di accedere alle professioni. Ad esempio, il corso effettuato con degli artigiani di Scandicci ha permesso di impiegarsi a sette detenuti su dodici partecipanti".

"Il principio - conclude Cruccolini - che guida la mia attività è quello espresso dall’articolo 27 della nostra Costituzione: “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato“. Solo agendo così, possiamo evitare la violenza".

Benedetta Macchini

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