
Turisti nel parco (foto Germogli)
Firenze, 24 settembre 2015 - Alcuni parchi storici sono considerati musei all’aperto, anche se in qualche caso sarebbe più opportuno definirli semplicemente musei chiusi. Il giardino di Villa Il Ventaglio rappresenta un luogo di interesse storico artistico e un polmone verde di Firenze, che però da troppo tempo è chiuso per due terzi della sua estensione. La parte rimasta accessibile al pubblico è aperta con orari ridotti e i fondi per la manutenzione del verde sono stati azzerati. Il progetto del giardino si deve nientemeno che all’estro di Giuseppe Poggi. L’architetto di piazzale Michelangelo realizzò nel giardino di via Aldini, nella zona panoramica del quartiere 2, un paradiso verde di grande impatto scenografico. Ma proprio quella parte alta del giardino, dove si rincorrono siepi e si possono gustare scorci di Firenze, è adesso chiusa al pubblico perché non ci sono fondi per la manutenzione.
Il giardino è accessibile gratuitamente dal martedì alla domenica, dalla mattina alle 18,30, con riduzione di orario da novembre in poi. I custodi che vigilano sono sotto organico, quattro invece che cinque, ma il problema maggiore riguarda i fondi azzerati dal Ministero dei beni culturali. Data la rilevanza storico architettonica del sito, fino al luglio scorso la gestione era affidata alla soprintendenza per i beni architettonici, diretta dall’architetto Alessandra Marino. Con la riforma di Franceschini la competenza è passata, da appena qualche mese, al Polo museale regionale della Toscana, diretto da Stefano Casciu. Il passaggio di consegne non ha cambiato le sorti del giardino, che dai centomila euro annuali dei tempi d’oro, per la manutenzione annuale, è passato alla cifra tonda di zero euro.
Le proteste della cittadinanza per l’incuria e, soprattutto, la chiusura di gran parte del polmone verde si è trasformata nelle settimane scorse in un’audizione pubblica, dove Stefano Casciu ha relazionato la situazione davanti alla commissione urbanistica del Comune. Il direttore del polo regionale ci ha raccontato tutta la storia travagliata del giardino della Villa il Ventaglio, iniziata molto prima dell’avvicendamento delle competenze.
"Ormai è più di un anno che la parte superiore è chiusa per problemi di manutenzione – ha spiegato Casciu - Già il 19 settembre 2014, quando ci fu il tornado con la grandinata, la soprintendenza fece una verifica con specifiche analisi sulle piante. Data l’urgenza del monitoraggio, furono anticipate per pronto intervento 40mila euro. Furono fatte delle analisi su 50 esemplari di alto fusto e abbattute le piante a rischio. Oggi il problema è doppio: riaprire la parte chiusa e poi garantire la manutenzione ordinaria". Casciu ha già valutato con il Comune la possibilità di mettere insieme 20-30mila euro, necessari per la riapertura dell’area chiusa al pubblico, proponendo alla cittadinanza una campagna di crowdfunding. "Il problema successivo – spiega – è però quello di assicurare la manutenzione ordinaria. M per quello possiamo solo sperare in un intervento del Mibact".
Laura Tabegna