CARLO CASINI
Cronaca

Villa Strozzi, la protesta. Notti insonni a Monticelli: “Musica fino a tardi”

La discoteca della Limonaia da anni costringe i cittadini a tenere le finestre chiuse: "Non dormiamo, assurdo che la Municipale non metta fine a questa situazione". L’amministrazione comunale e i gestori della struttura restano in silenzio

La discoteca della Limonaia

La discoteca della Limonaia

Firenze, 29 maggio 2025 – Torna l’estate e a Monticelli tornano pure le notti insonni. Al centro delle proteste dei residenti i bassi sparati dalle casse della Limonaia di Villa Strozzi. Un edificio di proprietà del Comune di enorme prestigio che viene ridotto dai gestori nei week end estivi a una discoteca che pompa musica fino a notte fonda e richiama ragazzini incivili. La serata di venerdì, ‘Esotica’, con bassi a far tremare i vetri fino alle 3 di notte, ha riacceso il focolaio e scatenato le chiamate ai vigili.

"La Limonaia di Villa Strozzi fu ideata dall’architetto Poggi, restaurata poi da una architetti di prim’ordine tra cui Michelucci; il parco circostante è un unicum in città per la sua biodiversità, ospita varie specie animali – spiega il divulgatore culturale David Fabbri, autore di varie pubblicazioni sulla collina e residente a poche centinaia di metri – Invece la musica ad alto volume fino a tarda notte, disturba non solo noi residenti, ma anche la fauna che qui riesce a sopravvivere e riprodursi, soprattutto quella notturna. Amo la discoteca, ma non così non va bene".

Ad avere la peggio sono i residenti collinari, poiché Bellosguardo fa da timpano: "Ora siamo a finestre chiuse e già è forte, quando tra poco dovremo aprirle sarà come avere un rave in casa", lamenta Nicola Margani da via di Montoliveto. "Desta perplessità che un ente pubblico conceda in affitto a privati spazi per usi incompatibili con le sue stesse leggi sul rispetto del riposo e la tutela dall’inquinamento acustico", considera Silvia Orso, che non si rassegna a passare l’ennesima estate insonne in via San Vito.

"Da anni sopporto la musica alta proveniente dalla Limonaia – è sulla stessa linea Marco Gabbrielli di via San Vito –. In particolare, durante le serate di maggio mi è stato impossibile riuscire a dormire prima delle 2. La Limonaia ha il diritto di organizzare eventi musicali, ma al contempo deve essere rispettato il diritto al silenzio di chi deve riposare per andare a lavoro". "Ho cercato casa in una zona silenziosa – concorda la vicina Serena –. Ma da anni è diventato impossibile riposare per il rumore. Assurdo che l’amministrazione comunale non abbia posto fine alla musica nonostante le tantissime lamentele".

Se con la discoteca davanti casa è già dura prendere sonno, è quando la serata finisce e i giovani se ne vanno ebbri di musica e non solo che arriva la mazzata finale: "I concerti li sento tutti, mi sembra di averli in camera fino alle 2,30 – premette Marziano Falato, di via Pisana – Quando escono i clienti poi urlano e cantano. Tanti sono studenti americani, li riconosco dallo slang, berciano e spaccano bottiglie in terra. Qui davanti alla collina si starebbe freschi d’estate, potrei dormire a finestre aperte e invece devo chiuderle e accendere il condizionatore, inquinando e spendendo".

A rimetterci è il parco, con rischio per bambini e cani, spiega Marco Di Bari, plogger: "La mattina raccolgo i rifiuti e dopo le serate discoteca i prati si riempiono di bottiglie di ragazzi che prima di entrare a ballare s’imbenzinano con l’alcol dei supermercati". Il Comune, interpellato, non ha risposto, così come la gestione de La Limonaia.