Villa Il Ventaglio è un luogo di altissimo interesse storico artistico e un polmone verde di Firenze che per tanti anni è stato accessibile nella sola parte esterna e in minima parte. Grazie a un importante contributo della Fondazione CR Firenze a partire dal 2018, sono stati interamente restituiti alla comunità cinque ettari del grande parco che porta la firma come progettista addirittura di Giuseppe Poggi: l’architetto di piazzale Michelangelo realizzò nel giardino di via Aldini, nella zona panoramica del quartiere 2, un paradiso verde di grande impatto scenografico, precursore e forse modello di quello che sarebbe stato il suo viale dei Colli.
La maggior parte dell’area verde compresa tra il grande prato e la villa era stata chiusa al pubblico dal luglio del 2014 per decisione dell’allora Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Firenze a seguito della mancanza dei fondi necessari alla manutenzione ordinaria e straordinaria dei cinque ettari di patrimonio arbustivo e boschivo che si estendono sulla collina delle Forbici. Era rimasta aperta al pubblico soltanto la zona del pratone, ampia circa un ettaro e corrispondente approssimativamente a un quinto dell’estensione complessiva del parco. L’area verde, che merita di essere scoperta o riscoperta, è stata recuperata proprio grazie alla Fondazione CR Firenze che l’ha riaperta alla comunità ridandole la dignità di una storia di grande pregio.
Nata nel ‘400 come casa da oste con podere di proprietà di Lippaccio e Giovanni Brancacci, sulla collina delle Forbici era un punto di sosta per i pellegrini che da Porta a Pinti si recavano a San Domenico di Fiesole. Passata in mano ai Salvetti, fu trasformata in "Casa da signore e lavoratore". Ai primi del Seicento, la proprietà andò ai Bardi e agli Usimbardi, poi ne divenne fidecommissaria la Compagnia di San Michele e venne data in affitto ai Torrigiani sino alla prima metà del ‘700. Successivamente fu dei Cedri, poi dei Seratti per poi andare nel patrimonio di Agnese Pecci, che nel 1824 la vendette al conte milanese Giuseppe Archinto. Fu lui ad incaricare l’architetto Giuseppe Poggi per la ristrutturazione ed ampliamento della proprietà: venne dunque così realizzata la Villa ottocentesca in stile neoclassico con scuderie, accessibili da via delle Forbici. Con la collaborazione del giardiniere e botanico Attilio Pucci, fino al 1856 il podere a gelsi e olivi fu trasformato in un parco romantico con contrasto achitettonico tra le aree con alberi e i prati. Tanti gli elementi caratterizzanti e di particolare bellezza, come il laghetto romantico, con isoletta e ponticello nel pratone di ingresso. Il parco è stato acquisito dallo Stato italiano nel 1967 con l’esercizio del diritto di prelazione sul proprietario Conte Gamba Castelli; fu dato in consegna alla Soprintendenza per i Beni Architettonici ed il Paesaggio di Firenze che vi realizzò dei lavori di restauro il 1983 ed il 1985 permettendo di conservare integralmente i valori paesaggistici e ambientali del parco.
E veniamo ai giorni nostri. A seguito della riforma del Ministero, fu assegnata nel marzo del 2015 al Polo Museale della Toscana; dal luglio di quell’anno è uno dei 49 musei e luoghi della cultura gestiti da quello che ora è la direzione regionale musei della Toscana. La manutenzione ordinaria ha da subito creato qualche problema per i costi da sostenere, tanto che, come detto, una porzione di parco fu chiusa al pubblico, con grande rammarico dei residenti della zona. Per risolvere la questione fu tentata la carta dell’inserimento su Art Bonus, il sito delle misure urgenti per favorire il mecenatismo culturale, ma senza grande successo.
La svolta sarebbe invece arrivata nel 2018 quando anche l’area collinare del parco è appunto tornata fruibile al pubblico grazie al contributo di Fondazione CR Firenze.
C’è poi l’edificio che dà il nome all’intero complesso: il Ventaglio. Sulla villa ha infatti messo gli occhi ormai da tempo la Città Metropolitana di Firenze: nel 2022 l’ex sindaco metropolitano e fiorentino Dario Nardella aveva annunciato di aver "chiuso un accordo con il Demanio per entrare in possesso di Villa Il Ventaglio, un gioiello dello Stato abbandonato da tempo. Come Città metropolitana daremo allo Stato in permuta la caserma dei vigili del fuoco di via la Farina". Ma poi non se ne è saputo più niente.