Via Pisacane, condominio senza pace. L’inquilino del garage diventa un caso

Due settimane fa si era barricato nel box sotterraneo, minacciando di far esplodere lo stabile. Lunedì sera brandiva una sbarra di ferro: è stato denunciato dalla polizia. Gli esposti inascoltati

L’ultimo intervento dei vigili del fuoco nello stabile di via Pisacane

L’ultimo intervento dei vigili del fuoco nello stabile di via Pisacane

Firenze, 28 settembre 2022 - In via Pisacane c’è sempre il solito problema: è l’“inquilino“ di un garage, un uomo di 48 anni che vive in un box sommerso di masserizie, che minaccia i residenti o anche peggio, mettendoli spesso in serio pericolo.

Sta diventando un caso, tanto che anche lunedì sera è dovuta intervenire la polizia.

Ma di soluzioni, non se ne intravedono. I residenti sono stremati. Impauriti. E anche un po’ sfiduciati.

Un paio di settimane fa, M.M. si barricò nella sua “casa“, minacciando di far saltare l’intero stabile perché, diceva, di aver con sé delle bombole.

Soltanto dopo una trattativa di diverse ore, accompagnata dalla precauzionale evacuazione di tutto le famiglie del popoloso edificio di Rifredi (una quarantina complessivamente), il 48enne si è arreso.

Nel corso dell’intervento, sono state interrotte anche le corse della tramvia, che passa poco distante. Fortunatamente non si è fatto male nessuno.

Dopo questo episodio, l’inquilino del garage era sparito perché ricoverato a Careggi.

Ora è tornato, dopo essere stato dimesso. E con lui, anche le tensioni e le telefonate ai centralini delle forze dell’ordine.

Lunedì sera, i condòmini hanno chiamato, ancora, le volanti di via Zara.

Il loro vicino di casa gridava, sembrava alterato e minaccioso. I poliziotti lo hanno rintracciato nei pressi dello stabile, vicino al cancello condominiale: brandiva un paletto di ferro.

Gli agenti gli hanno intimato di gettarlo a terra. Lui, alla fine, ha obbedito.

E’ stato fatto salire sulla volante e accompagnato in questura. E’ stato identificato e denunciato per il porto ingiustificato dello strumento atto ad offendere.

Ma nessuno, in via Pisacane, pensa che la denuncia possa cambiare lo stato delle cose.

Anche perché, di denunce, ne sono state fatte altre.

Ma M.M., noto alle cronache sin da quando, nel 2015, diede fuoco alla casa in cui (all’epoca) viveva con la madre, continua a vivere nel box seminterrato, dopo aver interrotto i rapporti familiari.

Sabato scorso, alcuni residenti di via Pisacane, sono entrati direttamente dentro il garage. "Abbiamo spento un “cero“ che aveva lasciato acceso, intorno c’erano dei giornali e rischiava seriamente di scoppiare un altro incendio", ci dice una residente. Che vuol restare anonima perché in molti, ormai, hanno anche paura dei suoi atteggiamenti o delle sue reazioni, talvolta imprevedibili. Come quando, la scorsa estate, piantò una tenda nel giardino condominiale: anche allora chiamata alla polizia, ma niente più.

"E’ anche un problema di carattere sanitario", suggerisce qualcuno, al fine di stimolare l’intervento della Asl, del Comune. Di chi, comunque, possa valutare la situazione in quel garage interrato. Ed intervenire.

L’esposto alla procura si è rivelato inutile: se delega del magistrato, lo scorso luglio, i poliziotti della municipale si sono fatti un giro in via Pisacane ma alla fine hanno allargato le braccia. Come a dire: cosa possiamo fare. Armi spuntate, insomma, per una situazione che sembra di competenza di tutti, ma risolvibile da nessuno.

I residenti del palazzone scuotono la testa: "Quando il palazzo salterà per aria, i telegiornali diranno che forse si poteva evitare".

Esagerazione, forse, dettata dall’esasperazione di una situazione che ormai dura da mesi. Ma in via Pisacane la situazione è esplosiva per davvero.

 

 

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