Verdini viola i domiciliari A Roma con politici e manager Per il magistrato non è reato

L’ex senatore avrebbe approfittato di permessi medici per dare seguito a incontri d’affari. Bortolato (tribunale di sorveglianza): "Non sono emerse violazioni alle prescrizioni disposte".

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Verdini viola i domiciliari A Roma con politici e manager Per il magistrato non è reato

Denis Verdini è indagato dalla procura di Roma per aver violato le regole imposte dalla detenzione domiciliare. L’ex senatore di Forza Italia – ’suocero’ del ministro Matteo Salvini – ha ricevuto una condanna definitiva a sei anni e mezzo nel processo per il crac dell’ex Credito Cooperativo Fiorentino.

A rivelarlo è Il Fatto Quotidiano, secondo il quale Verdini avrebbe approfittato di permessi medici – tra ottobre 2021 e gennaio 2022 – per incontrare politici e frequentare luoghi dove non sarebbe dovuto essere (come il ristorante del figlio, ’Pastation’, in pieno centro). In particolare l’appuntamento regolare con il dentista a Roma sarebbe diventato un’occasione per presenziare ad alcuni meeting politico-istituzionali, e incontrare –sempre in compagnia del figlio Tommaso – noti imprenditori. Come Vito Bonsignore, politico di lungo corso della Dc, e Massimo Simonini, ex amministratore delegato di Anas. Secondo le accuse dei pm di Roma, Verdini jr. e altri (indagati per corruzione insieme a Simonini e Bonsignore) promettevano a pubblici ufficiali di Anas, come Simonini, "il loro intervento o comunque il peso politico-istituzionale delle loro conoscenze" per favorire la riconferma in Anas o in altri ruoli apicali di società private. Ottenendo in cambio la "messa a disposizione delle funzioni pubbliche rivestite all’interno di Anas da Simonini e altri". Allo scopo di "favorire la definizione di progetti e transazioni a cui erano interessati imprenditori a loro vicini (tra i quali Bonsignore)".

L’indiscrezione ha ricevuto la pronta replica del presidente del tribunale di sorveglianza di Firenze, Marcello Bortolato. "L’Ufficio non è a conoscenza di ulteriori violazioni salvo quanto oggetto del procedimento avviato nel gennaio 2022", a seguito della pubblicazione "su un quotidiano di una lettera indirizzata a Fedele Confalonieri e Marcello Dell’Utri", conclusosi "con un provvedimento di non revoca dei domiciliari nel febbraio 2022", ha commentato Bortolato. Inoltre, spiega ancora il presidente, "violare le prescrizioni per la detenzione domiciliare di per sé non costituisce reato, salva l’ipotesi di evasione".

Bortolato aggiunge poi che, in merito al procedimento del 2022, "non sono emerse, a seguito di indagini delegate alla polizia della Capitale, violazioni alle prescrizioni disposte per la detenzione domiciliare, ad eccezione dell’email scritta a Fedele Confalonieri e a Marcello Dell’Utri". Verdini, continua il presidente , "era stato autorizzato dal giudice, di volta in volta, a recarsi a Roma per sottoporsi a cure dentarie e a dormire nell’abitazione del figlio. L’ordinanza per i domiciliari di luglio 2021 aveva stabilito che Verdini poteva uscire ogni giorno dalle 10 a mezzogiorno. Poi con un provvedimento successivo la libera uscita è stata estesa fino alle 14".

P.M.