Verdiana La piccola grande santa

Biancastella

Antonino

Verdiana da Castelfiorentino, dove nacque fra il 1178 e il 1182, fu santificata nel 1533 da Clemente VII per la grande venerazione di cui era stata sempre oggetto, avendo fatto miracoli fin da bambina; orfana dei genitori, faceva la pastorella e narra la leggenda popolare che tenne il suo gregge all’asciutto durante un temporale, radunandolo entro un cerchio che aveva disegnato nel terreno all’interno del quale splendeva il sole. E di miracoli ne seguirono tanti altri; una volta fece ritrovare nuovamente pieno un deposito di cereali che aveva svuotato per donarli ai poveri, perché suo padre adottivo l’aveva rimproverata. Questi segni divini la convinsero di essere destinata all’eremitaggio di preghiera, ma prima voleva esaudire due suoi grandi desideri: andare in pellegrinaggio a Santiago di Compostela e incontrare a Roma il Papa. A Santiago ci andò con le sue giovani seguaci e tutte tornarono sane e salve: per quei tempi un vero miracolo! Riuscì anche ad incontrare il Papa e al suo ritorno a Castelfiorentino si fece rinchiudere in una piccola cella vicina all’ oratorio di S. Antonio; il cibo lo riceveva da una feritoia da cui dispensava anche preghiere e consigli ai devoti che numerosi andavano a trovarla. Vi rimase 34 anni e si dice che Francesco nel 1221 volle conoscerla e l’ammise al terz’Ordine francescano. In realtà studi recenti basati su numerosi manoscritti che la citano, attestano il grande interesse che vari ordini monastici hanno mostrato per Verdiana, che tuttavia non prese mai i voti, ma visse in santità. L’aneddotica racconta che, non paga delle sue sofferenze, conviveva con due serpenti che oltre a mangiarle quel poco cibo che accettava, a volte la sferzavano con la coda, tormentandola. Quando morì, nel 1236, le campane si misero a suonare a distesa e gli abitanti corsero ad abbattere il muro della sua celletta: la trovarono morta ma con le braccia tese verso l’alto in preghiera. La vegliarono per giorni e il suo corpo, intatto, continuava ad emanare un profumo di viole. Dopo la sua canonizzazione fu proclamata patrona di Castelfiorentino.

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