Meningite fulminante, oggi l’ultimo saluto a Sofia

Profonda commozione per la ragazza di 21 anni uccisa da una forma fulminante

Sofia Panconi, uccisa dalla meningite (ceppo B) a soli 21 anni

Sofia Panconi, uccisa dalla meningite (ceppo B) a soli 21 anni

Figline (Firenze), 18 aprile 2019 - Faella oggi si è fermata per tributare l’ultimo saluto a Sofia Panconi, uccisa dalla meningite. Sono stati celebrati nel pomeriggio, alle 15, nella chiesa parrocchiale della frazione, i funerali della ventunenne strappata all’affetto dei suoi cari da una forma batterica da meningococco B. Patologia dal decorso fulminante. Lunedì la comparsa della febbre a 39, che si era abbassata con un antipiretico, nella notte il peggioramento fino alla morte di martedì mattina. Inequivocabili i segni di sepsi alle gambe per i soccorritori del 118 che non avevano potuto far altro che constatare il decesso della ventunenne. Una ferita collettiva per l’intera vallata, sotto choc per un’altra giovane vita spezzata dalla malattia. Nell’aprile del 2015, l’infezione da meningococco – allora di tipo C – era stata inesorabile per Anna Limongello, commessa di 31 anni di San Giovanni

E pure stavolta, come quattro anni fa, dopo la conferma della diagnosi arrivata dall’ospedale Meyer, è scattata immediatamente la profilassi predisposta dal dipartimento prevenzione della Asl Toscana sud est. Ha interessato dodici persone, soprattutto i familiari, quanti sono stati a stretto contatto con Sofia e hanno condiviso la casa e l’ambiente di lavoro, il ristorante ‘Il Convivio in Casagrande» di Figline’, ovvero «chi nei 7 giorni precedenti l’esordio – ricorda l’Asl – abbia avuto contatti con la sua saliva (attraverso baci, scambio di stoviglie, spazzolini da denti, giocattoli) e i sanitari direttamente esposti alle secrezioni respiratorie del paziente». Una sorveglianza importante, prevista per 10 giorni dal manifestarsi dei sintomi, ha sottolineato Teresa Maurello direttore della Unità Igiene e Sanità Pubblica della sud est, così da poter identificare chi dovesse presentare febbre per diagnosticare e trattare nel modo più rapido eventuali ulteriori casi.

«Il periodo di incubazione è generalmente di 3-4 giorni, il batterio risente delle variazioni di temperatura – chiarisce Maurello – e fuori dall’organismo sopravvive solo per pochi minuti». Residente dal 2015 nel paese del comune di Castelfranco Piandiscò (Arezzo), Sofia Panconi aveva frequentato l’istituto Vasari di Figline e, come quasi tutti i ragazzi della sua età, era vaccinata contro il meningococco C ma non per il B, gratuito solo per i neonati nel primo anno di vita, a partire dal 2014, e per chi è affetto da malattie croniche, come ad esempio alcune forme di anemia, diabete tipo 1, patologie polmonari ed epatiche. Per gli altri il vaccino viene somministrato in compartecipazione.

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