Valore catastale: esenzione fino a un milione di euro per i parenti in linea retta

Ereditare un immobile comporta costi come la tassa di successione, calcolata sul valore catastale. Gli eredi devono considerare anche imposte ipotecarie e catastali. È importante valutare attentamente queste spese.

Ereditare un immobile comporta anche alcuni costi immediati. La prima voce da considerare è la tassa di successione, calcolata in proporzione al valore catastale dell’immobile che si va ad ereditare. Nel caso di una quota ereditaria con valore inferiore a un milione di euro, gli eredi in linea retta (cosiddetti legittimari), non sono tenuti a pagare imposte ereditarie, ma solo il modello della tassa di registro al pari di quando si acquista un immobile (varia a seconda se prima casa o seconda casa). Se invece si supera il valore di un milione scatta la tassa sulla quota eccedente, che varia se gli eredi sono legittimari (genitori, figli o nipoti in linea retta) o se a ereditare sono i cosiddetti collaterali, fratelli o sorelle oppure ancora soggetti non legati da alcun vincolo di parentela con il defunto. Gli importi possono essere importanti ed è dunque essenziale valutare bene e con attenzione questo aspetto. Altre due imposte da versare sono quella ipotecaria e catastale, che in caso di successione sono normalmente pari al 2% e all’1% del valore catastale e che vanno pagate prima di presentare la domanda di successione.

Nel caso in cui, per almeno uno degli eredi il bene ereditato rappresenti una prima casa, entrambe le imposte vengono calcolate in modo forfettario e sono di 200 euro ciascuna. Queste spese vanno affrontate sia che si voglia tenere l’immobile, sia che si pensi di rivenderlo. Nel secondo caso, però, scattano alcune agevolazioni in fase di compravendita. È quindi bene informarsi da un professionista in base alle situazioni ed esigenze specifiche.

Li.Cia.