
Una suora chiude il portone del monastero (foto d’archivio)
San Casciano (Firenze), 31 dicembre 2019 - Convento aperto a Natale solo per poche ore. E paura diffusa. È il sentimento delle Clarisse di San Casciano dopo che alcuni giorni prima del 25 un gruppetto di 17enni, tra cui una ragazza, è entrato nella chiesa dell’istituto religioso e ha iniziato a bestemmiare e inveire contro le suore prima di venire allontanato da una fedele in preghiera. "Siamo turbate". È questa l’unica frase pronunciata con un fil di voce attraverso le grate del monastero di clausura. A sussurrarle è una delle religiose.
La madre badessa suor Fernanda Dima ieri non era disponibile e non è stato possibile parlarci neppure al telefono. Dopo l’increscioso episodio, le suore cercano di proteggersi. A parlare è don Massimiliano Gori parroco di San Casciano che prova a sdrammatizzare, ma conferma l’episodio. "Le ho viste anche stamani (ieri ndr) – racconta - e ci vuole ben altro per spaventarle". Tuttavia "non è la prima volta" che accade un simile episodio. "Per diversi giorni questo gruppetto si è affacciato in chiesa urlando. Poi si sono trattenuti" prosegue don Massimiliano. Per quanto riguarda la chiusura della chiesa don Gori sottolinea "che forse hanno voluto proteggere il presepio" visto anche che proprio in chiesa qualche anno fa, qualcuno aveva rubato il bambin Gesù, poi ritrovato. Per quanto riguarda gli autori degli episodi dalle Clarisse, il parroco commenta che "si tratta di ragazzi che fanno confusione, non solo dalle suore, ma anche alche in altre parti del paese".
Le Clarisse sono molto amate a San Casciano, nel convento si trova una decina di religiose. Alcune sono allettate, altre ultraottantenni e seppur di clausura spesso condividono momenti con i paesani con la messa del mattina, con alcune merende e altri incontri.
Per questo l’episodio ha turbato molti. Soprattutto se si associa alle scritte ritrovate non lontano dal monastero, alla Torre dell’Acqua. Qui sono state infatti rinvenute alcune bestemmie, frasi offensive contro le forze dell’ordine, croci rovesciate, disegni didascalici sull’uso dell’eroina, svastiche. Insomma una situazione che lascia increduli i cittadini e che apre ad alcune considerazione. Come al sospetto dell’uso di droga. La suore raccontano che i ragazzi entrati in chiesa sembravano indemoniati, in preda agli effetti di qualche stupefacente. E il disegno della Torre dell’Acqua potrebbe portare a collegare l’episodio che ha visto per teatro il monastero e le scritte. Ovvero gli autori del gesto e delle scritte potrebbero essere gli stessi.
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