Francesco
Gurrieri
Se il mondo fosse un’azienda – la Cosmodemonic – e M.C. il suo capo idolatrato, che nessuno ha mai visto e che plasma i suoi dipendenti omologandoli, in cosa ci trasformeremmo?". E’questo l’ontologico interrogativo che fa da epigrafe a questo secondo romanzo del giovane scrittore fiorentino Ferruccio Mazzanti, intitolato appunto "M.C." (Wojtek). Tre anni fa, nel suo testo d’esordio "Timidi messaggi per ragazze cifrate" avevamo detto come di una inquietante traccia generazionale che certificava la disumanizzazione dei rapporti umani e l’avvenuto trasferimento alla loro virtualizzazione e al linguaggio dei computer. Oggi, Mazzanti fa ancora un passo avanti, con un romanzo-caleidoscopio, costruito sull’assemblaggio di differenti tipologie narrative – talvolta persino irritanti – per renderci avvertiti della devastazione della contemporaneità che sembra aver perduto ogni impianto etico nei rapporti umani e nel lavoro. Quasi una immagine generazionale che vive già nell’alienazione, in un cosmo demoniaco ormai granitico, comandato da un inafferrabile “M.C.”, iniziali di un’entità astratta e irraggiungibile, che presiede un mondo di schiavi felici, acriticamente immersi nella logica di mercato. Così, il contenuto del romanzo vibra frustate alle generazioni più anziane che hanno consegnato codesto mondo, codesta non-vita di relazione ai più giovani. Giovani che, come il protagonista del romanzo, è finalmente felice di licenziarsi da quel lavoro alienante e di mandare a quel paese i vili yesmen che tengono in piedi quell’incontrollabile sistema tritacarne iperliberistico. L’autore ha radici filosofiche nel nostro ateneo e da Sergio Givone (suo maestro) sembra aver assorbito la passione per la scrittura. Scrittura complessa, che mutua moduli narrativi lontani, figli della beat generation di Ginsberg e Ferlinghetti se non addirittura da sintagmi futuristi, quasi reintroducendo il paroliberismo delle avanguardie marinettiane. Insomma, un romanzo che fa bene, paradossalmente, soprattutto alle generazioni più mature.