OLGA MUGNAINI
Cronaca

Un Project space a Palazzo Strozzi. Con gli ’uomini vuoti’ di Giulia Cenci

Il direttore Galansino: "Si tratta di uno spazio di riflessione e produzione per il contemporaneo"

’The hollow men, gli uomini vuoti. Come quelli descritti nell’omonima poesia di T. S. Eliot nel 1925, diventati figure inerti, in un limbo tra vita e morte, incapaci di agire o redimersi dopo il dramma della Prima guerra mondiale. A cento anni di distanza Giulia Cenci riprende quel titolo, per rappresentare i suoi ’uomini vuoti’, in alluminio e scheletrici, elevati a metafora per riflettere sulle fragilità e le contraddizioni della condizione umana, tra naturale e artificiale, passato e presente, memoria e oblio.

Il Project Space di Palazzo Strozzi ospita da oggi le sculture dell’artista toscana, nata a Cortona nel 1988, che vive e lavora tra Amsterdam e la sua città. In un progetto site-specific che unisce scultura, installazione e disegno, offre una visione popolata da figure e strutture che sembrano appartenere a un tempo sospeso. Giulia Cenci lavora con elementi prelevati dal quotidiano e dal mondo industriale, trasformandoli in paesaggi e habitat immaginari dove scarti, resti e materiali di recupero si mescolano con figure ibride tra umano e animale.

Creature comunque scarnificate, come quelle che si incontrano nella sala principale a piano terra, tenute insieme da una serie di viti di Archimede, luccicanti grazie al rivestimento in alluminio, sorridenti ma comunque provate da un senso di isolamento. Corpi che richiamano anatomie umane, animali e vegetali, saldati insieme in un fragile equilibrio. Precarietà ancora più evidente, nella sala adiacente, in una figura a tre teste, bloccata in una posa instabile. "Nel mio processo creativo parto spesso dalla poesia, specialmente quando cerco un riferimento che mi guidi nella narrazione, nel titolo e nella parte scritta – spiega Giulia Cenci –. The Hollow Men di T. S. Eliot parla di una comunità traumatizzata dopo la guerra, incapace di credere ai valori che l’avevano caratterizzata, in un’assenza di moto, di pensiero, di vita. Le mie sculture parlano di ibridazione e transitorietà nel mondo contemporaneo".

"Con il nuovo Project Space apriamo a Palazzo Strozzi uno spazio di riflessione e produzione per il contemporaneo - afferma Arturo Galansino, curatore e direttore della Fondazione Palazzo Strozzi -. Inaugurare con un progetto di Giulia Cenci significa affermare l’urgenza di una pratica che unisce profondità concettuale e potenza visiva, in cui la materia artistica diventa espressione della condizione contemporanea".