REDAZIONE FIRENZE

Un delitto alla Pergola. Il romanzo di Simoni nella Firenze del Settecento

La presentazione sabato per l’ultimo appuntamento de “La città dei lettori“. Il libro fa parte delle numerose indagini del precettore Vitale Federici.

La presentazione sabato per l’ultimo appuntamento de “La città dei lettori“. Il libro fa parte delle numerose indagini del precettore Vitale Federici.

La presentazione sabato per l’ultimo appuntamento de “La città dei lettori“. Il libro fa parte delle numerose indagini del precettore Vitale Federici.

Carnevale 1794: al Teatro della Pergola è in corso il primo atto del dramma Le feste d’Iside quando si sente tra i palchetti un urlo: la contessina Ludovica di Corvino è convinta di aver visto una donna che veniva decapitata sotto un’arcata del fondale scenico. Il precettore Vitale Federici e il suo discepolo Bernardo della Vipera, spettatori dalla balconata accanto al Granduca di Toscana, indagano sul caso che, tra realtà, finzione e tempi del palcoscenico, si risolve nell’arco di uno spettacolo teatrale. Si basa su fatti e personaggi reali il nuovo giallo storico di Marcello Simoni Il teatro dei delitti, edito da Newton Compton: sarà presentato dall’autore al Loggiato del Pellegrino di Impruneta sabato (ore 16) nell’ultima tappa de “La città dei lettori“.

Simoni, questa indagine di Vitale Federici è ambientata a Firenze,ma lei è di Comacchio.

"Sono innamorato di questa città, già visitata in altri miei romanzi, come quelli con protagonista il ladro Tigrinus che si nasconde tra i tetti e i vicoli della Firenze dei Medici".

Perché questo nuovo romanzo proprio alla Pergola?

"Quando si è trattato di scrivere un nuovo giallo su Federici, sapevo che volevo ambientarlo in un teatro a porte chiuse. Dopo diverse ricerche mi sono imbattuto in questo palcoscenico, uno dei primi teatri all’italiana, perfetto come ambientazione. Poi ho scoperto il libretto del dramma in musica “Feste di Iside“, in scena in prima assoluta nel febbraio 1794. Ho riadattato i miei personaggi a quelli reali, con un omaggio alla soprano Teresa Bertinotti, prima donna a cantare su un palco in un’epoca di Farinelli e falsettisti. Il romanzo è cresciuto così da sé".

In quanto tempo lo ha scritto?

"In soli due mesi. Sono sempre molto veloce: appena ho l’idea, la seguo e costruisco trascinato dalla mia stessa curiosità di vedere come va a finire".

Velocità e produttività: in 13 anni ha scritto 31 romanzi, più saggi, racconti, articoli. Da cosa nasce questa fame di scrittura?

"È una passione che ho fin da ragazzino. Amavo anche illustrare le mie fantasie, alimentate dalla lettura di romanzi gotici, gialli e storici. Dal primo romanzo non sapevo cosa aspettarmi. Ha avuto successo e ho dato continuità al mestiere con uno scopo: fare ciò che amo, ossia scrivere".

Manuela Plastina