LISA CIARDI
Cronaca

Un caso di meningite. Tredicenne al Meyer con febbre e nausea. Scatta la profilassi

La ragazzina è ricoverata in rianimazione e risponde bene alla terapia. I sintomi hanno allarmato la famiglia, sotto controllo parenti e compagni.

di Lisa CiardiFIRENZEIn ospedale per meningite una tredicenne di Lastra a Signa. La giovane si è sentita male nei giorni scorsi, accusando sintomi che all’inizio potevano sembrare quelli di un’influenza: febbre, mal di testa, nausea. Ma la situazione non è migliorata, anzi, in breve sarebbe apparsa anche la rigidità del collo, cosa che avrebbe indotto il medico di famiglia e i genitori a portarla all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze per un controllo, che ha fatto poi scattare il ricovero. In ospedale, i sanitari, dopo gli accertamenti del caso, hanno diagnosticato una meningite da Meningococco B. La giovane si trova ora in rianimazione e sta reagendo positivamente alla terapia, tanto che il quadro clinico risulta in miglioramento. Una volta accertata l’infezione, i team dell’Unità Funzionale di Igiene Pubblica Firenze 1 e Firenze 2 e delle strutture operative semplici dipartimentali Zona Firenze Nord-Ovest e Zona di Firenze della Asl Toscana Centro, hanno subito avviato l’indagine epidemiologica e predisposto le misure di profilassi necessarie, che interessano i familiari, i compagni di classe e i conoscenti della ragazza, identificati anche grazie alla disponibilità della direzione scolastica interessata.

Immediato un tam tam in famiglia, a scuola e tra gli amici per ricostruire la rete dei contatti registrati prima della comparsa dei sintomi.La profilassi in caso di meningite é molto importante perché serve a ridurre il rischio di contagio per chi è stato in contatto con la persona infetta. Si applica principalmente ai cosiddetti contatti stretti, come i conviventi o i compagni di scuola, il personale sanitario che ha seguito in prima persona il paziente e chi ha condiviso ambienti chiusi con l’individuo infetto. Consiste nella somministrazione di antibiotici a seconda del tipo di batterio individuato. La cura deve essere effettuata il prima possibile, entro 24/48 ore dalla diagnosi della meningite, e deve durare due o tre giorni. I contatti stretti vanno monitorati costantemente, per cercare di capire se ci siano segni della malattia e poter intervenire prima che la situazione peggiori. La Asl Toscana Centro ricorda che la meningite meningococcica è un’infezione batterica che può essere grave, ma il rischio di diffusione nella comunità è limitato ai contatti stretti del paziente. La vaccinazione rappresenta la strategia più efficace per prevenirla.

Sono ore d’ansia per i familiari della tredicenne, ma il fatto che la terapia stia funzionando rappresenta sicuramente un buon segno. Nel 2024 si sono registrati due casi di meningite da meningococco in Toscana, uno a Firenze relativamente a un 28enne, l’altro a Prato su una 27enne. Una boom si è registrato invece tra il 2015 e il 2019, quando si sono avuti ben 122 casi. Tra il 2015 e il 2016, 59 sono stati attribuiti al ceppo C. Nel 2016, i casi di meningite da meningococco C sono stati invece 28. Ulteriori informazioni sui comportamenti corretti da tenere e sulle vaccinazioni sono disponibili sul sito della Ausl Toscana Centro.