
Il sottosegretario Delmastro durante la sua visita a Sollicciano
di Lorenzo Ottanelli
FIRENZE
"Questo è un provvedimento securitario che serve a dare un’immagine di un governo forte contro il crimine. Ma oggi le mamme detenute con figli sono 11 in tutta Italia". Irrompe così il Garante dei diritti dei detenuti della Toscana, Giuseppe Fanfani, alla presentazione del presidio contro il decreto legge che elimina l’obbligo di rinvio della pena per le mamme con figli che hanno meno di un anno di età.
Ma è su alcune dichiarazioni su Sollicciano e sul sottosegretario Andrea Delmastro che la polemica politica monta con l’eurodeputato di Fdi, Francesco Torselli.
Tutto parte, però, dal palazzo del Pegaso, dove, ieri mattina, si presenta ‘Madri Fuori’ il sit in che domenica, dalle 10, in via Alessandro Margara, alle Murate, porterà parte della società civile a manifestare contro la norma.
L’evento è promosso dalla Società della ragione e sostenuto dal Garante per i diritti dei detenuti della Regione. Tante le adesioni, tra cui Cecilia del Re, Federico Gianassi e Serena Spinelli, ma anche Arturo Scotto (Pd) e Clelia Li Vigni (Avs). Tra le associazioni Casa delle donne Firenze e Donne insieme per la pace. "Non è un provvedimento accettabile – continua Fanfani –. Non è così che si affronta un problema sicuramente antipatico". E non è, per gli organizzatori, neanche accettabile la soluzione adottata. "Gli Icam (Istituti a custodia attenuata per detenute madri, ndr) non sono adatti – spiega Denise Amerini, responsabile Cgil nazionale per il carcere –, perché sono vere e proprie prigioni. E sono solo tre, tutte nel Nord Italia. Dovremmo, invece, puntare sulle case famiglia".
Monica Toraldo di Francia, filosofa e membro della Società della ragione, specifica: "Questo presidio è la continuazione di un percorso iniziato nel 2023. Oggi assistiamo a un peggioramento. Già 260 costituzionalisti hanno preso una posizione contro questo provvedimento". La preoccupazione sui diritti dei detenuti non smette di interrogare anche sulle strutture, in particolare su Sollicciano. È nota la posizione di Fanfani, che vorrebbe fosse "demolito totalmente". Poi, si riferisce al sottosegretario Delmastro, che nelle scorse settimane ha visitato l’Istituto e che si dice contrario alla demolizione. Le sue parole "non sono consone a un progetto di recupero sociale dei detenuti". Sollicciano, infatti "ha dimostrato di essere inadatto, anche a un sistema custodiale". Uno dei motivi è la sua grandezza. È, infatti, nelle "carceri piccole che è possibile avere un sistema di recupero sociale", conclude Fanfani. Pronta la risposta di Torselli, che definisce "sgarbate e istituzionalmente poco eleganti" le parole di Fanfani, che "fa politica, e per di più con toni demagogici. Ogniqualvolta abbiamo provato a dialogare, ci siamo scontrati con una visione ideologica".
Il sostegno a Delmastro, invece, è confermato: "ha posto attenzione sul carcere e ha annunciato interventi concreti. Tutte azioni che i governi amici di Fanfani non hanno mai compiuto. Forse è per questo che si è tanto inalberato".