ELISA GUZZO
Cronaca

Un Caravaggio carnale per Bolle. Dipingendo opere a passo di danza

Al Teatro del Maggio il debutto italiano del balletto firmato dal coreografo Bigonzetti. Oggi ultima recita

Al Teatro del Maggio il debutto italiano del balletto firmato dal coreografo Bigonzetti. Oggi ultima recita

Al Teatro del Maggio il debutto italiano del balletto firmato dal coreografo Bigonzetti. Oggi ultima recita

I ballerini di oggi, orgogliosi di mostrare la loro bellezza fisica costruita in ore di lavoro davanti allo specchio, sono ovviamente affascinati dai celebri chiaroscuri sui corpi umani di cui Caravaggio è gran maestro. Non stupisce perciò che nel 2008 l’androgino, biondo e sinuoso direttore dello Staatsballett unter den Linden berlinese, l’ucraino Vladimir Malakhov, abbia commissionato a un coreografo italiano, Mauro Bigonzetti, di gusto ’plasticissimo’ nei passi a due arditi e sensuali, ’Caravaggio’, su musica pure italiana, di Monteverdi nella riscrittura di Bruno Moretti, e con il lighting evidenziatore di Carlo Cerri.

Questo ’Caravaggio’ carnale, dopo aver preso vita con la coppia Malakhov-Polina Semionova, alta e svettante, e poi con le star Svetlana Zakharova e Artemy Belyakov del Bolscioi moscovita, nonché al Colón di Buenos Aires nel 2023 con Bolle al centro, è al Teatro del Maggio di Firenze – nell’ambito dell’87ª edizione del Festival –, fino a oggi (ultimo spettacolo alle ore 15,30).

Per Roberto, idolo delle folle, Bigonzetti ha ’bollizzato’ il ruolo principale – rivela – e accanto a lui ha creato i ruoli della Luce-Maria Khoreva del Marinsky, dell’Oscurità-Anastasia Matvienko, ucraina, della Bellezza-Ekaterine Surmava, georgiana a Dortmund; inoltre ecco i ’solisti’ cioè il ’classico’ Gioacchino Starace della Scala e ’il moderno’ russo Ildar Young; e poi la Zingara-Vania de Rosas (English National Ballet- San Carlo) e ’i Bacchi’, Luca Curreli Rose, romano in Norvegia, e Federico Labate, siciliano in Spagna; il corpo di ballo conta su dodici donne e dodici uomini scelti per audizione, quasi tutti italiani – ci sono una turca e una francese –, che dopo Firenze saranno di scena al TAM-Arcimboldi di Milano dal 15 al 21.

’Caravaggio’, nei suoi risvolti allegorici, è la prima agile produzione a serata intera di ArteDanza, su cui il ’titolare’ Bolle punta molte carte con l’appoggio del Maggio Musicale, del MiC-on Mazzi e di Intesa Sanpaolo: ora è pronto alla direzione artistica non più solo dei suoi popolari gala, ma dei cartelloni di grandi teatri.

Duetti – in cui Bigonzetti eccelle – tra cui uno maschile, speculare, degno del Narciso di Caravaggio, con un uomo appeso all’altro, ogni muscolo definito al centimetro, e trii, e piccoli gruppi, nell’ensemble che fa corona, offrono l’occasione per disegnare una coreografia che intreccia pose, prese e forme flessibili, morbide, erotiche. Nel primo atto Caravaggio, campione del naturalismo, precursore del barocco, è il giovane uomo ’maudit’, in odore di amare i ragazzi, che vive pericolosamente nelle torbide atmosfere dell’Urbe e deve fuggire, per una condanna alla pena capitale, accusato di omicidio; nel secondo è l’inquieto artista che ai primi del ‘600 viaggia da Napoli a Malta alla Sicilia, dipingendo capolavori.

I costumi di Kristopher Millar e Lois Swandale (Mariella Burani e Aterballetto), sono evocativi: lingerie color pelle, tunichette in tinte caravaggesche, e un drappo rosso per chiudere drammaticamente. L’incipit è un solo di Bolle, a terra, tormentato; la fine tragica è nel segno del sangue, il vermiglio che il Merisi ha dipinto come nessun altro.