MANUELA PLASTINA
Cronaca

Un anno di cibo per bimbi e anziani. Siaf sforna 14mila pasti al giorno

Tempo di bilancio per l’azienda che si occupa di preparare da mangiare per scuole e strutture sanitarie.

Nelle cucine di Siaf (foto Germogli)

Nelle cucine di Siaf (foto Germogli)

Ogni giorno dalle cucine Siaf escono 6000 pasti destinati alle mense dei vari gradi di scuola, che aggiungendosi agli 8000 pasti per gli ospedali, le strutture sanitarie e per anziani, fanno 14.000 mila persone che mangiano grazie al lavoro del personale della Servizi Integrati Area Fiorentina. Nata nel 2022 come partecipata del Comune di Bagno a Ripoli (dove ha ancora la sede principale) con la Asl, dal 2022 ha accolto nell’assetto societario altre 7 amministrazioni comunali e Camst. A chiusura dell’anno scolastico, la Siaf fa il bilancio di 9 mesi di pasti per le scuole: "Non solo piatti , ma cultura alimentare e senso di comunità – sottolinea l’amministratore delegato Stefano Innocenti -. Le famiglie, le scuole e i nostri fornitori sono parte integrante di questo progetto: un modello che funziona e che intendiamo rafforzare nei prossimi anni".

Nei plessi scolastici dei Comuni di Bagno a Ripoli, della Valdisieve e del Mugello, viene garantita un’alimentazione equilibrata e radicata nel territorio, privilegiando fornitori locali e valorizzando le filiere corte e i prodotti biologici. Sono stati anche integrati prodotti del commercio equo e solidale, come le banane del Villaggio dei Popoli e gli agrumi e biscotti della cooperativa Libera Terra del Mediterraneo di Corleone (PA), sostenendo così pratiche agricole etiche e socialmente responsabili. "Nel servizio delle mense scolastiche – ha dichiarato Francesco Pignotti – c’è l’impegno alla diffusione fra i bambini dell’educazione alimentare e alla cultura del cibo: da dove proviene, come lo si fa, chi lo produce. È una catena che rende partecipi tutti gli attori del sistema".

"Ciò che viene servito nelle mense delle nostre scuole – ha spiegato ancora Federico Ignesti, sindaco di Scarperia e San Piero – fa parte di un piano formativo, al pari delle lezioni di italiano, educazione di fisica o di matematica. È un momento d’apprendimento: si impara a valutare nel il piatto nel suo valore di pietanza". Per la vicepresidente della Regione Stefania Saccardi, "l’educazione alla qualità nell’alimentazione è fondamentale per la salute e ha un valore sociale fondamentale".