GIOVANNI BOGANI
Cronaca

Uffizi, Arcetri e... Nazione: "Ecco le stelle di Margherita"

Stasera su Raiuno il film dedicato alla Hack interpretata da Cristiana Capotondi. Il regista Giulio Base: "Sul set con la Primavera di Botticelli: ho ancora i brividi".

Uffizi, Arcetri e... Nazione: "Ecco le stelle di Margherita"

Uffizi, Arcetri e... Nazione: "Ecco le stelle di Margherita"

Firenze, 5 marzo 2024 – "Quando ci hanno aperto gli Uffizi, nel giorno di chiusura, e abbiamo potuto girare lì dentro, solo noi, a un metro dall’Annunciazione di Leonardo, il cuore ha saltato qualche colpo". Giulio Base fa il regista di cinema e tv da molti anni, ma l’emozione di girare dentro gli Uffizi lo ha scosso: "Eravamo lì, fra i capolavori del Rinascimento, a qualche metro c’era la Primavera di Botticelli. Non riuscivo a credere di girare in mezzo a tanta bellezza. Poi l’incanto è stato rotto da uno della troupe che chiedeva un panino".

Il set era quello di "Margherita delle stelle", il film su Margherita Hack, astrofisica fiorentina, che andrà in onda su Raiuno oggi in prima serata. A interpretare la Hack, Cristiana Capotondi. Con lei, Cesare Bocci e Sandra Ceccarelli. Flavio Parenti interpreta il marito della Hack, Aldo. Ne parliamo con Giulio Base, regista di grande esperienza e direttore del Festival del cinema di Torino.

Come ha lavorato per ’disegnare’ il personaggio di Margherita Hack con Cristiana Capotondi?

"Tutti abbiamo nella memoria la voce di Margherita Hack, il suo accento fiorentinissimo, che non ha mai perduto. Quindi, la prima cosa che ho detto a Cristiana è stata questa: ‘Dovrai impegnarti, dovrai essere credibile come fiorentina’. Cristiana è una che si impegna, che lavora. Ha fatto tanto esercizio e alla fine si è impadronita delle cadenze, dei suoni, della bellezza del fiorentino parlato".

L’altro aspetto sul quale lavorare era quello fisico. La Hack era stata una campionessa di atletica.

"Esatto. E Cristiana Capotondi è una Venere botticelliana, per rimanere in tema fiorentino. Ma ha messo da parte la vanità, e ha lavorato sulla fisicità: ha assunto anche una camminata diversa, ‘dura’, da maschiaccio. Ha lasciato la libellula che è in lei ed è diventata Margherita".

Quali luoghi di Firenze avete toccato, con le riprese?

"Molte scene le abbiamo girate in piazza Santa Croce, altre nell’osservatorio di Arcetri. Abbiamo girato nel collegio del Poggio imperiale, e nelle vie del centro. Mi sono ritrovato a ripercorrere i giorni più belli della mia vita".

I giorni più belli della sua vita sono legati a Firenze?

"Sì, ho vissuto per due anni qui, studiando alla Bottega dell’attore di Vittorio Gassman. Abitavo in via del Porcellana ed ero felice: Firenze era a misura d’uomo, meglio di ogni Parigi, Berlino o New York. San Frediano era il cuore della mia vita. Non avevo una lira, ma tanti sogni. Mi mantenevo con la borsa di studio del Teatro regionale toscano e grazie a quegli anni è venuto tutto il resto: i film, la televisione. E sono ancora qui".

Nel film appare anche il quotidiano "La Nazione".

"Certo! Era imprescindibile per la storia, il quotidiano di Firenze. Appare in più riprese: abbiamo guardato come apparivano le prime pagine, negli archivi del giornale, abbiamo chiesto tutti i permessi,e abbiamo stampato delle copie piuttosto fedeli a quelle dell’epoca".

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