REDAZIONE FIRENZE

Uccise la mamma durante una lite. La corte d’assise decide sull’incapacità

Il 60enne Luca Fumagalli è accusato di omicidio aggravato. Nuova perizia

Il 60enne Luca Fumagalli è accusato di omicidio aggravato. Nuova perizia

Il 60enne Luca Fumagalli è accusato di omicidio aggravato. Nuova perizia

FIRENZELuca Fumagalli era capace di intendere e volere quando ha ucciso la sua anziana madre, Brunetta Salvestrini, strangolandola nella loro abitazione di via Santa Lucia? Saranno i giudici della corte d’assise a stabilirlo. Ieri, infatti, all’aula bunker è cominciato il processo per i fatti avvenuti nel marzo dell’anno scorso, nell’abitazione in cui Fumagalli, oggi 61enne, difeso dall’avvocato Lapo Gramigni, viveva con entrambi i genitori.

Il tribunale, come primo atto, ha ordinato una nuova valutazione della pericolosità sociale dell’imputato, che attualmente, vista la sua incompatibilità con la detenzione (l’avvocato Federica Guarducci svolge la funzione di suo tutore legale), si trova in una struttura. E il processo a suo carico, ruota inevitabilmente intorno alla condizioni psichica dell’imputato, accusato di omicidio volontario aggravato.

E’ infatti stato ampiamente acclarato dalle indagini che fu lui a strangolare la mamma di 85 anni, in una giornata in cui Fumagalli, i cui problemi mentali erano noti, aveva iniziato a dare segnali di crisi. In particolare l’uomo aveva iniziato a dare in escandescenze già nel pomeriggio tanto che era dovuto intervenire uno zio per cercare di riportare la calma nell’abitazione di via Santa Lucia. A chiamarlo in suo aiuto era stata proprio la Salvestrini. Ma il congiunto era stato aggredito dal nipote e raggiunto da un pugno in pieno volto: era quindi uscito per dare l’allarme. Ed era stato quindi richiesto l’intervento di un’ambulanza del 118 - come avviene in casi simili - ma i sanitari non erano riusciti a farsi aprire la porta dell’abitazione all’interno della quale l’uomo si era poi barricato. Di lì l’arrivo dei vigili del fuioco che fecero irruzione con un’autoscala. Quando i vigili del fuoco con un’autoscala sono saliti al primo piano, assieme agli agenti di polizia, l’azione omicidiaria dell’uomo era ancora in corso.

Ma per la donna non c’era più niente da fare, nonostante i tentativi fatti da personale del 118. Il 2 luglio la prossima udienza, in cui verranno sentiti testimoni della difesa.

ste.bro.