STEFANO CECCHI
Cronaca

Non solo turismo, Firenze è manifattura. "O difendiamo le imprese o la città muore"

Parla Fabrizio Monsani, presidente di Confindustria: "Le sardine? Non esageriamo con movimenti che fanno perdere tempo"

Fabrizio Monsani, 64 anni, da ottobre presidente di Confindustria Firenze

Firenze, 27 novembre 2019 - Presidente Monsani come sta l’economia fiorentina? "L’ultimo trimestre ci dice che il fatturato aumenta mentre la produzione cala. Il segnale che per vendere si sta ricorrendo ai magazzini". Un segnale buono a metà... "Sì, un dato non eccezionale, ma se confrontiamo la realtà di Firenze con quella di altre città toscane, non possiamo lamentarci". Fabrizio Monsani, fiorentino di 64 anni, lavora da quindici nel Gruppo Thales – leader mondiale nella cyber security – prima ad, oggi consigliere di amministrazione con varie deleghe. Dallo scorso ottobre, dopo le dimissioni di Salvadori, ricopre il ruolo di presidente “da statuto” di Confindustria Firenze. Della necessità della città di sviluppare con forza il proprio manifatturiero, attirando nuovi investimenti e difendendo con forza l’industria presente, ha una visione quasi messianica. "Perché – spiega – tutti pensano Firenze città d’arte con un’economia votata al turismo". Invece? "Invece come contributo del manifatturiero sul Pil siamo al secondo posto in Italia fra le città metropolitane. Più di Milano, dietro solo a Torino". Un dato impensabile d’acchito... "Ma che deve far riflettere chi amministra la città. Posso?" Come no... "Vede: a meno di un colpo dei ladri, oggi nessuno può pensare che qualcuno ci porti via le opere d’arte agli Uffizi". Di Napoleoni in giro per l’Europa non se ne vedono... "Invece, con i mercati che cambiano, le imprese se non supportate possono scomparire". Ergo... "Dobbiamo fare di tutto perché il territorio fiorentino si doti delle infrastrutture che servono perché le imprese restino competitive sui mercati che cambiano. Pena una sconfitta pesantissima sul terreno economico della città". Immagino che ogni volta che legge degli stalli sulla nuova pista o sulla tav le prenda la depressione... "Peggio. Divento una belva. Qualsiasi edificio lo si costruisce poggiandolo su fondamenta solide. Le infrastrutture sono le fondamenta del nostro sistema produttivo". Perché a Firenze tutto è in stallo? Si è dato una spiegazione? "E’ colpa di una classe politica nazionale priva delle conoscenze che aveva la classe politica precedente". Solo questo? "No. Un po’ è colpa anche nostra che assistiamo passivi alle diatribe senza riuscire a essere propositivi". Colpa di voi industriali? "In un certo senso sì. Dovremo essere noi a indicare alla politica le strade. A me piace l’idea di Confindustria come partito. Invece a volte ci limitiamo a prendere atto di ciò che decidono gli altri senza fare la nostra parte fino in fondo. Prenda il caso Arcelor Mittal... Che c’entra Taranto con Firenze? "C’entra eccome e provo a spiegarle perché" Prego. "Firenze è città che necessita di nuovi investimenti. Perché arrivino c’è bisogno di avere un’immagine-Paese positiva". Dunque? "Dunque lei ci verrebbe a investire in un Paese che cambia le regole in corsa? Che non dà certezze sui tempi autorizzativi e sui confini fra lecito e illecito?". Un problema per l’intera economia italiana... «Stiamo facendo vedere al mondo l’inaffidabilità di un Paese senza una politica industriale economica». Pensa che anche Firenze sia penalizzata nel mondo da questo tipo di immagine? "Firenze per fortuna ha anche caratteristiche diverse nell’affrontare i problemi. Ma basta una Taranto per colorare di nero tutto". Oggi, però, per fare qui lo stadio c’è un imprenditore americano pronto a mettere sul tavolo una montagna di soldi... "Una fortuna mi creda. Commisso in tre parole ci ha ricordato come si fa imprenditoria". Immagino si riferisca al “fast, fast, fast“». "Certo. In un mondo normale se uno mette sul tavolo 300 milioni di euro si aspetta che ci sia chi lo aiuta a spendere". Pensa che stavolta lo stadio si farà? "Sì, stavolta ci credo". Le piace la localizzazione? "Stadio, stadio, stadio, le rispondo così. Da imprenditore e da tifoso viola credo che la priorità sia la realizzazione non il luogo dove si realizza". A proposito di Comune: come si trova l’imprenditoria con questa amministrazione? "Abbiamo col sindaco Nardella un rapporto collaudato. Con la presidenza Salvadori ci sono stati momenti di condivisione, vogliamo continuare su questa strada". Fra poco si voterà per la Regione: come industriali fiorentini vi schiererete? "Noi non ci schieriamo mai. Alla politica come sempre presenteremo le nostre richieste". Cosa chiederete? "Ciò che uscirà da una serie di incontri che avremo con gli imprenditori a gennaio". Da industriale come vede il movimento delle “sardine“? "E’ legittimo che tutti possano reagire come meglio credono a posizioni politiche non condivise". Però? "Però viva la democrazia ma non esageriamo con movimento che alla fine o si perdono lì o creano solo ritardi nelle scelte". Monsani, agli inizi del 2020 si elegge il nuovo presidente di Confindustria Firenze: si candiderà alla presidenza? "Per noi è importante definire un programma che confermi la centralità delle imprese nella vita economica sociale del territorio fiorentino. Non è questione di nomi, ma di progetti". © RIPRODUZIONE RISERVATA