REDAZIONE FIRENZE

Tunnel dell’alta velocità e frecciatine La polemica corre veloce sui binari

Il segretario dem Fossi rimbrotta Salvini: "Risolva i problemi". E Giani insiste: "Serve il passante"

Dalla necessità del passante ferroviario dell’alta velocità per Firenze in modo da sbrogliare nodi simili a quello di Castello dove la linea ordinaria e i Freccia Rossa sono allacciati, fino alla richiesta di tavoli urgenti con i sindacati per capire cosa sia successo nella notte fra mercoledì e giovedì. Ed evitare che ricapiti. L’alba del giorno dopo si è accesa su una Firenze che mastica amarissimo e, forse, misura ancora una volta i propri limiti. Il primo a lanciare un messaggio è il presidente della Regione, Eugenio Giani che risfodera il progetto del passante Av.

"Avrebbe garantito – spiega Giani – percorsi alternativi non interrompendo i collegamenti nor-sud dei teni ad Alta velocità". Con lui anche l’assessore regionale ai Trasporti, Stefano Baccelli. "Siamo preoccupati – dicono – per i pendolari, per le lunghe attese a cui sono sottoposti, per i ritardi non precisamente quantizzabili". A chiedere chiarezza sono anche i sindacati con Monica Santucci, segretaria generale della Filt Cgil Toscana. "Il grave incidente avvenuto – commenta – apre la necessità di un dibattito approfondito sul sistema complesso del trasporto merci nel nostro paese. Riteniamo infatti indispensabile che vi sia sempre una maggiore implementazione del trasporto delle merci su ferro, ma questo rende allo stesso tempo indispensabile il completamento di opere infrastrutturali specialmente sul nodo ferroviario di Firenze". Sulla stessa linea anche la Uil Trasporti che chiede un incontro urgente con Rfi e Gts Rail, l’azienda proprietaria del treno deragliato. "Come Uiltrasporti - spiegano Michele Panzieri e Leonardo Mugnaini - abbiamo chiesto un incontro urgente. Siamo preoccupati dal fatto che troppi sono gli incidenti che negli ultimi mesi si sono verificati sia a livello nazionale che nella nostra regione".

Intanto fonti del ministero dell’Interno vicine a Matteo Salvini ieri hanno ribadito come "il sottopasso che partirà a maggio risolverà il problema di Firenze legato alla presenza di binari normali vicini a quelli dell’alta velocità". Parole che hannoacceso l’irritazione del segretario del Pd toscano, Emiliano Fossi che ha replicato: "Assistiamo a una inaccettabile situazione di disagio per i pendolari. Come possiamo convincere le persone a lasciare il mezzo privato a casa se salire sul trasporto pubblico è un rebus giornaliero? Salvini, che appena tre giorni fa è venuto in Toscana a fare propaganda, si occupi dei problemi delle persone e delle aziende controllate dal suo ministero".

cla.cap