
Trovato il quinto operaio morto. Era sotto una valanga di cemento. Sicurezza, la stretta del governo
di Emanuele Baldi
e Pietro Mecarozzi
Poco prima delle 21 di ieri sera è stato individuato dai vigili del fuoco il corpo senza vita del quinto e ultimo operaio disperso nel crollo di venerdì scorso nel cantiere di Mariti, a Firenze. Luigi Coclite (60 anni), Mohamed Toukabr (54), Taoufik Haidar (43), Mohamed El Farhane (24) e Bouzekri Rachimi (56) sono i nomi delle cinque vittime. Anche a causa delle condizioni dei corpi, ridotti a brandelli dalla valanga di ferro e acciaio che li ha travolti, ancora non è stato possibile abbinare nomi e cognomi ai quattro operai di origini nord africane.
Intanto, emergono nuovi dettagli sul cantiere dove era in costruzione il supermercato Esselunga. Nove in tutto sono stati i sopralluoghi ufficiali che i tecnici della squadra Grandi opere dell’Asl hanno svolto nel cantiere di via Mariti, a Firenze, dove venerdì scorso si è consumata la tragedia che è costata al vita a cinque operai (quattro accertati, e uno di cui il corpo ancora non è stato estratto). Nel 2021 e nel 2022 sono stati rispettivamente due i controlli, nel 2023 invece ben quattro, mentre l’ultimo risale al 12 gennaio 2024. Secondo quanto ricostruito, in nessuna delle visite sarebbero emerse irregolarità nel cantiere per quanto riguarda le misure di sicurezza prese in ossequio alle norme anche in virtù del capitolato generale e dei subappalti. Al Consiglio dei ministri della prossima settimana si parlerà proprio di nuove norme in proposito. I tecnici del governo ci stanno lavorando, ci vorrà tempo per metterle in pratica ma si parla di una stretta convinta, anche per dare un freno al far west dei subappalti dove è più alto il rischio di illegalità. La revisione della normativa riguarda il sommerso, i contratti di lavoro, la formazione alla safety. Resterebbero al momento fuori dalle misure ipotizzate, il reato di ‘omicidio sul lavoro’ e l’attivazione di una superprocura. Dentro il fascicolo dei pm fiorentini – al momento ancora senza indagati – i reati restano sempre quelli di venerdì: omicidio plurimo colposo e crollo colposo. La trave crollata nel cantiere di via Mariti, a Firenze, è arrivata ’difettosa’? È stato commesso un errore durante il suo posizionamento? La colpa è di un perno non fissato, oppure dello slittamento dalla mensola su cui era appoggiata? Ipotesi, tesi, ricostruzioni, nessuna più accreditata di un’altra, ma su tutte gli inquirenti stanno cercando di far luce. La polizia scientifica sta compiendo dei ’carotaggi’ in alcune porzioni della trave crollata, per analizzare la composizione del cemento armato e verificarne la conformità. Ieri sono anche partiti nuovi controlli nelle sedi delle aziende coinvolte nella costruzione del supermercato dell’Esselunga.
La polizia postale di Firenze, con l’ausilio degli altri comparti regionali, sta coordinando l’acquisizione di atti aziendali, contratti dei lavoratori, ma anche progetti e chat. Atri (Teramo), Bergamo, Brescia e località campane: gli uffici della Rdb (azienda costruttrice della trave e leader nel settore dei prefabbricati) hanno attirato le maggiori attenzioni degli agenti, che si sarebbero spinti fino a Piacenza per ottenere tutti i documenti riguardati la costruzione del pilone di cemento armato incriminato. Secondo le prime indiscrezioni, sarebbero stati anche acquisiti smartphone e computer alla ricerca di messaggi e mail tra i vertici delle varie società, prima e dopo il crollo. Terabyte e terabyte di file che gli inquirenti, coordinati dal procuratore capo Filippo Spiezia, dovranno studiare e far analizzare da consulenti tecnici, che la momento però non sono stati ancora nominati.