In treno al tempo del Covid: Santa Maria Novella, tra ritardi e voglia di vacanze

Firenze, qualche disagio per chi si sposta in questi giorni. L'affluenza alla stazione? Secondo i negozianti della zona è nella media del periodo

La stazione di Santa Maria Novella (New Press Photo)

La stazione di Santa Maria Novella (New Press Photo)

Firenze, 3 agosto 2020 - Agosto tempo di vacanze. Tempo di spostamenti, bollini rossi e disagi da mettere in conto prima di raggiungere la pace delle ferie. Dopo un anno travagliato e pieno di difficoltà gli italiani stanno piano piano raggiungendo le mete turistiche, mai agognate e sognate come quest'anno. Abitualmente in questo periodo chi decide di spostarsi in treno riscontra difficoltà maggiori anche a causa del particolare affollamento delle stazioni ferroviarie. 

La Nazione ha deciso di fare un giro alla stazione di Santa Maria Novella di Firenze per vedere se con il Coronavirus qualcosa sia cambiato rispetto agli anni precedenti. La prima cosa che colpisce è l'ordine. L'ordine ed il silenzio fanno da padroni. Il caos ed il trambusto a cui eravamo abituati sono tarpati dalle mascherine e da un distanziamento sociale che raramente viene violato.

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La gente c'è, dunque. Gli stranieri pure, anche se in netta minoranza, ed anche i soliti disagi non sembrano essere spariti. "Dopo mesi di duro lavoro in ospedale speravo di riuscire a partire senza preoccupazioni, - ci racconta Luca - ma purtroppo il mio treno ha 50 minuti di ritardo".

Lorenzo ormai un abitudinario dei treni post lockdown ci spiega con chiarezza cosa è cambiato: "Per motivi di lavoro sto andando spesso a Roma in treno e, sinceramente, mi aspettavo che la situazione fosse molto più tragica. Ho riscontrato un aumento cospicuo nel costo dei biglietti dei treni alta velocità e, proprio per questo, ho deciso di prendere i regionali e gli inter city, che oltre ad avere lo stesso costo di sempre raramente sono in ritardo. Sulle carrozze tutti rispettano il distanziamento e spesso passano gli inservienti ad igienizzare. L'unica cosa che ho notato è il nervosismo ed il disagio delle persone creato prevalentemente dall'uso continuo e per molte ore consecutive della mascherina".

"Per me è la prima volta che prendo un treno dopo il lockdown. - Ci racconta Barbara un po' intimorita per le distanze - Devo essere sincera, un po' sono preoccupata dalla carrozza e dal dover condividere uno spazio chiuso per alcune ore con persone sconosciute. Spero che tutti rispettino le norme di sicurezza. Il mio treno è in ritardo, ma a questo eravamo abituati prima della pandemia, sono contenta, piuttosto, che i prezzi non siano rincarati".

Teresa, al contrario, non la pensa come la sua 'collega' viaggiatrice: "Non è la prima volta che prendo il treno dopo la chiusura di tutto. Sono rimasta sorpresa positivamente dal fatto che i posti siano ben scaglionati e che tutti utilizzino la mascherina. L'unico appunto che sento di fare è che i prezzi sono lievitati, anche se me lo aspettavo visto che i passeggeri che possono salire sono molti meno".

In chiusura abbiamo raccolto la testimonianza di chi, da anni, lavora all'interno della stazione e che forse meglio di tutti può riscontrare se il coronavirus abbia cambiato qualcosa all'interno della stazione di Santa Maria Novella. "Lavoro qui alla tabaccheria della Stazione da anni e per quello che ho potuto notare siamo tornati, un po' alla volta, alla normalità. La situazione si è regolarizzata piano piano, ma adesso non noto molta differenza di numeri di passeggeri dallo scorso anno nello stesso periodo. In agosto le persone sfidano ritardi e posti contingentati sulle carrozze con più voglia visto che partono per le ferie".

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