Treni in ritardo, per ora non si cambia

La Regione Toscana, rispondendo a un’interrogazione, chiarisce che la competenza è dell’ente umbro

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di Manuela Plastina

Fino al 2034 il sistema dei treni che passano dal Valdarno rimarrà così: non cambierà il contratto di servizio tra Trenitalia e Regione e neanche il calcolo dell’indice di affidabilità. L’assessore regionale ai trasporti Stefano Baccelli qualche giorno fa è stato molto chiaro nella risposta a una delle 4 interrogazioni presentate da Elisa Tozzi sui continui ritardi subiti dai pendolari del Valdarno e le relative penali. Tozzi chiedeva anche una modifica al contratto per riformulare i bonus in base agli orari di punta e alle fasce di maggior affollamento. Non è possibile farlo, ha risposto Baccelli, anche perché la tratta che più interessa i cittadini del Valdarno fiorentino è la Firenze-Foligno, la cui competenza ricade sull’Umbria. Anche per questo la Toscana, ha spiegato, non è a conoscenza delle relative sanzioni. "Ma abbiamo sempre provveduto a inviare i report ispettivi, come previsto dal protocollo del 2015" ricorda. I due enti collaborano e, ha sottolineato ancora l’assessore, "ci siamo già attivati per invitare i colleghi umbri con Trenitalia a un confronto sull’andamento del servizio".

Sconsolato il comitato dei pendolari del Valdarno: "Adesso sappiamo che la Regione non cambierà le modalità dell’indice di affidabilità per tutta la durata del contratto con Trenitalia – dice il portavoce Maurizio Da Re -. Le segnalazioni degli ispettori non si sa che fanno in Umbria. Infine sulle penalità a Trenitalia per l’anno 2021 e primo semestre 2022, in Regione sono ancora oggi a fare calcoli per i disservizi patiti dai pendolari".

La presidente della commissione territorio e ambiente in consiglio regionale Lucia De Robertis ha annunciato l’intenzione di convocare i vertici di Trenitalia e Rfi per parlare dei disservizi quotidiani del Valdarno. "Finché non si permetterà la partecipazione di qualche rappresentante dei pendolari che, dati esperienziali alla mano, possa contribuire a dipanare la matassa – replica Elisa Tozzi -, non verremo mai a capo di nulla. L’ho ribadito anche a Baccelli: se cercate risposte precise alle cause dei ritardi e dei sovraffollamenti ‘sistemici’ che umiliano quotidianamente i pendolari toscani, perché non cominciate dall’ascoltare proprio questi ultimi?".

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