Tre percorsi per Forte Belvedere Con scale mobili o tapis roulant

Palazzo Vecchio rispolvera il progetto del 2012. Presto un sopralluogo del sindaco con Regione e Fondazione Crf

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di Ilaria Ulivelli

Scale mobili a Villa Bardini per salire da via de’ Bardi a costa San Giorgio e rendere così più raggiungibile non solo il parco monumentale ma anche Forte Belvedere.

Palazzo Vecchio rispolvera il vecchio progetto preliminare, che risale al 2012, realizzato dall’architetto del Comune Tommaso Muccini, passandolo nelle mani dell’architetto Giorgio Caselli. Un progetto la cui realizzazione dieci anni fa sarebbe costata circa 6 milioni di euro. La cifra oggi è da riconteggiare, ma con l’inflazione galoppante e l’aumento esorbitante di materie prime e componenti, probabilmente sarebbe da raddoppiare.

L’allora Ente Cassa di Risparmio di Firenze, ora Fondazione, aveva finanziato il progetto nel 2011 con un milione e mezzo di euro suddivisi in tre annualità, spalmando la cifra fino al 2013.

Poi nel luglio del 2012 quel finanziamento fu dirottato su tre progetti culturali: Grandi Oblate, Teatro dell’Oriuolo e Archivio Storico.

Quel progetto ora diventa un punto di partenza. Non necessariamente d’arrivo. Nei prossimi giorni il sindaco Dario Nardella organizzerà un sopralluogo insieme al governatore toscano Eugenio Giani, al presidente della Fondazione Cr Firenze Luigi Salvadori. Sarà coinvolta anche la Soprintendenza.

L’obiettivo del progetto resta invariato: valorizzare la zona di Forte Belvedere attraverso un sistema che consenta di raggiungere la collina più vicina al centro storico in modo comodo, ecologico e spettacolare.

Una volta presa la decisione i dovrà avviare la progettazione dello studio di fattibilità dell’opera che si inserisce in un contesto storico architettonico e ambientale unico al mondo.

Le ipotesi di percorso del vecchio progetto sono diverse e integrano la mobilità pedonale con un sistema meccanizzato che consenta in modo agevole di superare il notevole dislivello che separa il fiume dalla collina. Le possibili soluzioni di percorso inserite in quel progetto sono tre. C’è da capire quale possa essere la meno impattante.

Una delle ipotesi parte da San Niccolò: dalla porta San Miniato salendo lungo le mura sino a Forte Belvedere. La seconda è una variante della prima: all’altezza dello scollinamento di via di Belvedere, si entra nel parco fino a raggiungere Villa Bardini e poi lungo costa San Giorgio arrivare a Forte Belvedere. La terza prevede un accesso da via San Niccolò, attraverso Palazzo Vegni, insinuandosi nei giardini compresi tra San Niccolò e le mura e soffermandosi sul belvedere tra il giardino Bardini e il verde pubblico per arrivare sino alle mura e poi a Forte Belvedere.

C’è poi la questione del sistema tecnologico. Servono soluzioni meccanizzate per superare i dislivelli. Nel vecchio progetto si ipotizzava una funicolare o cremagliera su binari (che ora sembrerebbe esclusa) oppure un sistema di scale mobili o tapis roulant, sicuramente sicuramente meno impattanti dal punto di vista ambientale e che consentono di affrontare anche repentini cambiamenti di direzione realizzando zone di arrivo e ripartenza.

Ovviamente l’attenzione sarà massima, proprio per l’elevato valore ambientale e storico-culturale della zona e degli aspetti idrogeologici che potrebbero rappresentare criticità di non facile soluzione.

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