Trattamenti estetici truffa. Crac di "Body Care", pm chiede rinvii a giudizio

Sono per la ex dirigente della società fallita nel 2019 e per due collaboratrici. Le clienti presero fidi per i ’pacchetti benessere’: li ritrovarono 2 volte a carico

I trattamenti estetici sono finiti in tribunale

I trattamenti estetici sono finiti in tribunale

Firenze, 4 maggio 2023 - Andavano al ’Body Care’. Poi il centro estetico chiuse. C’è il dissesto di due società, e gravi fatti di bancarotta fraudolenta contestati dalla procura a Lucia Bigazzi, 66 anni, dietro la vicenda delle signore della Firenze-bene che andavano a recuperare bellezza & giovinezza grazie a vari trattamenti nel centro di via Santa Caterina d’Alessandria 10-12. Salvo scoprire troppo tardi di essere state truffate. Questo almeno è quanto denunciato da ventidue persone già da qualche tempo di anni: da quando, cioè, si sono trovate a dover far fronte a debiti inattesi. Vediamo quali.

Body Care è stato gestito da Bigazzi per più di cinque anni (23 gennaio 2014-3 aprile 2019). Alle selezionate clienti la responsabile gestionale del centro, Nicole Benigno, proponeva di sottoscrivere finanziamenti da – mediamente – una, due, tre decine di migliaia di euro per l’acquisto di pacchetti di trattamenti: tocchi, ritocchi e ritocchini.

Finanziarie come Compass, Fiditalia hanno concesso quei fidi. Poi è inziato il vortice, un tourbillon di fidi su fidi. Secondo il pm Christine Von Borries, infatti, quando alcuni fidi erano sul punto di terminare, Body Care – nelle persone di Bigazzi e delle collaboratrici Benigno e Claudia Marcucci – avrebbe proposto alle clienti un accordo più o meno su queste basi: a te nostra cliente restano x euro di prestito da pagare? Non c’è bisogno di confondersi: il centro estetico estingue questo debito per tuo conto; tu cliente ne sottoscrivi un altro. E si riparte con i trattamenti. Poi la ruota della bellezza è girata. Il Centro estetico Body Care nascondeva presunte magagne che alla distanza nessuna operazione ’estetica’, di maquillage contabile, è riuscita a nascondere, men che meno a risolvere. Ha chiuso, non ha potuto ricevere più le clienti, effettuare i trattamenti, pagati a suon di prestiti da migliaia di euro. E per le clienti, diverse almeno, oltre al danno è scattata la beffa: tante le signore che hanno ricevuto richieste di ’rientro’ dalle finanziarie. Sgomente, sono state chiamate a dover onorare quei debiti (residui o anche per gli interi importi concessi), debiti che loro, ritenevano chiusi. Estinti. Azzerati come da accordo col Centro estetico: previa cioè riapertura di nuove linee di credito.

La procura ha richiesto il rinvio a giudizio di Bigazzi, Benigno, Martucci. L’udienza preliminare al termine della quale il giudice deciderà se mandare a processo le presunte responsabili (sia pure per fattispecie della stessa gravità) è stata fissata in autunno. Coinvolte Mobi srl (fallita il 29 novembre 2019, ma già ’decotta dal 2014), i reati contestati a Bigazzi sono quelli tipici dei crack: distrazione patrimoniali, debiti verso Erario ed enti locali per omessi versamenti dei tributi diretti e indiretti, mancati pagamenti di contributi previdenziali. La società in stato di insolvenza avrebbe ’maturato’ un passivo di 2.379.191,07 euro. Conivolta anche Body Care Service sas in riferimento alla distruzione e occultamento di libri contabili, distrazione di svariate somme tramite home banking.

g.sp.

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