Tratta dei bambini, rischio concreto. "Nella fuga trafficanti in agguato"

Save the Children impegnata a tutelare i minori in pericolo di finire nel traffico di esseri umani. "Grande ondata di solidarietà che ci riempie il cuore, ma chi vuole aiutare lo faccia con le istituzioni"

Tratta dei bambini, rischio concreto

Tratta dei bambini, rischio concreto

Firenze, 23 marzo 2022 - "Quando sono saliti sul pullman si sono rilassati: si sono sentiti finalmente al sicuro e si sono addormentati". Niccolò Gargaglia è il responsabile minori migranti di Save the Children Italia. Ha guidato lui la missione di trasferimento d’urgenza in Italia di 92 bambini ucraini: tra loro anche i 21 che sono arrivati a Firenze e che ora sono accolti all’Istituto degli Innocenti. Non c’è assuefazione al dolore. Anche per chi dedica la vita alle missioni di salvataggio è impossibile fare l’abitudine alla sofferenza dei bambini. "E’ stata un’esperienza carica di emotività", racconta prima di entrare sul tema del rischio della tratta dei minori. "Avevano vissuto condizioni estreme: infreddoliti, vestiti con le poche cose che avevano indosso, erano disidratati: in quei giorni la temperatura era di una decina di gradi sotto lo zero. Ma hanno resistito. C’erano tanti piccolini: il gruppo più grande aveva tra i 3 e i 5 anni. Vederli lasciarsi andare alle cure e alle attenzioni sul bus e addormentarsi ci ha fatto vivere un momento di grande tenerezza".

Save the Children presidia anche i confini al valico di Fernetti, frontiera fra l’Italia e la Slovenia, monitora l’accesso dei profughi nel nostro Paese, verifica i documenti. E che i bambini siano tutti accompagnati, dalla mamma, da un familiare o da un tutore legale. Sono i primi strumenti di tutela.

Il pericolo della tratta è concreto. "Purtroppo si tratta di un fenomeno caratteristico di tutte le crisi umanitarie, soprattutto quando c’è un enorme e caotico movimento di persone – spiega Niccolò Gargaglia – Tantissimi bambini possono perdersi, una casistica ricorrente, diventando facili prede per i trafficanti di esseri umani".

In questa situazione bisogna vigilare con il massimo rigore. I numeri del rapporto ‘Piccoli schiavi invisibili’ di Save the Children fanno spavento nel mostrare la fotografia aggiornata della tratta e dello sfruttamento dei minorenni in Italia, con un’attenzione specifica per le vittime del sistema dello sfruttamento sessuale.

"Non escludo che la situazione possa peggiorare, anche perché ormai sono tre e mezzo i milioni di ucraini in fuga dal Paese in guerra e il 50% del totale dei profughi è composto da minori", dice Gargaglia, aggiungendo che l’Ucraina è il paese con il maggior numero di bambini affidati alle istituzioni: rappresentano l’1,3%, circa 100mila bambini senza famiglia.

"C’è chi può approfittare di persone vulnerabili ed esposte come i bambini: tutti i piani di emergenza e di accoglienza attivati dalle istituzioni locali li tutelano al massimo", dice il responsabile minori migranti di Save the Children Italia.

"Stiamo assistendo a un’eccezionale ondata di solidarietà, una risposta lodevole della cittadinanza che ci fa sentire meno soli – incalza Gargaglia – Ma proprio per evitare rischi di qualsiasi tipo invitiamo chiunque voglia dare una mano a farlo nella piena collaborazione con le autorità".

Nell’ultimo rapporto di dove viene evidenziato il fenomeno dello sfruttamento minorile anche nel nostro Paese (dove nel 2019 erano oltre duemila le persone prese in carico dal sistema anti-tratta), Save the Children puntualizza che la fotografia scattata "rappresenta solo in minima parte un fenomeno, prevalentemente sommerso, che con l’emergenza Covid ha visto trasformare alcuni modelli tipici della tratta e dello sfruttamento dei minori".

I gruppi criminali dediti allo sfruttamento sessuale erano stati rapidissimi ad adattare il modello operativo attraverso l’adescamento online. Ora, con la crisi ucraina, si ripresenta il fenomeno dei grandi numeri. Che espone a un pericolo ulteriormente aggravato.

 

 

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