
Toscana prima sulla via della seta. L’import dalla Cina nato vent’anni fa
Oggi la Cina è diventata un mercato fondamentale, anche se complicato, sia per l’import che per l’export. La Toscana ci ha però visto lungo ed ha anticipato questo trend di vent’anni. Già nel 2000, infatti, le importazioni dalla Cina rappresentavano il 3,9% del totale, una quota maggiore rispetto a Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna. Solo il Veneto era al 4,3% delle importazioni, che oggi, per la Toscana sono salite al 9%, in linea con le regioni più avanzate. Cresciute dallo 0,7% al 3,4% del totale anche le esportazioni verso la Cina, allo stesso livello di Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e anche di più del Veneto. Secondo la nota di Irpet, che ha analizzato le relazioni commerciali tra il sistema produttivo regionale e il gigante asiatico, al 2022 le vendite estere dirette dalla Toscana verso la Cina ammontavano a 1,7 miliardi di euro. Quasi il doppio le importazioni, pari a 2 miliardi di euro.
Unica "fiammata positiva" nelle esportazioni si è registrata nei due anni del Covid, a seguito della crescita dell’export dei prodotti farmaceutici. La quota delle esportazioni verso la Cina ha infatti toccato il 3% tra 2009 e 2010 ed è rimasta sostanzialmente stabile negli anni successivi. Nel 2000 la Toscana ha iniziato ad esportare in Cina sopratutto macchine, filati e tessuti, cuoio e pelletteria, gioielli e prodotti da minuteria non metallici. Ventidue anni dopo "al primo posto - spiega la nota Irpet - resistono le macchine e le loro componenti, mentre sono aumentate molto a partire dall’inizio della pandemia di Covid-19 le vendite estere di prodotti farmaceutici".
Cresce anche l’export di capi d’abbigliamento, tipicamente legati al Pronto Moda.
"Questo tipo di lavorazioni – sottolinea Irpet nella nota a cura di Tommaso Ferraresi e Leonardo Ghezzi - è caratterizzato da peculiari fasi di scambi, che prevedono la produzione di prodotti tessili in Cina, il confezionamento del prodotto finale in Toscana, principalmente nel distretto pratese, e l’esportazione di buona parte del prodotto finale di nuovo in Cina".
E infatti tra i prodotti che dal Paese della Grande Muraglia arrivano in Toscana ci sono, oltre a macchinari, i filati e i tessuti, seguiti da mezzi di trasporto, abbigliamento e prodotti chimici di base.
Cosa ci si attende per il futuro, aumenteranno le esportazioni verso la Cina? "Con la crescita del reddito disponibile delle famiglie cinesi, la Cina potrebbe diventare un importante mercato di sbocco delle merci toscane, con impatti espansivi sull’economia regionale. Al momento, però - conclude Irpet - il forte peso detenuto dagli investimenti come componente della sua domanda finale, unito a una ancora bassa domanda dei beni di consumo in cui la Toscana è specializzata, hanno limitato la capacità di penetrazione di questo mercato da parte delle produzioni regionali".
Monica Pieraccini