DOPO DIVERSI MESI
Cronaca

Tornano i crocieristi, aspettando gli americani

Dopo quasi due anni si rivedono a Firenze visitatori da tutto il mondo, che dopo aver attraccato a La Spezia arrivano all’ombra del Duomo

di Rossella Conte

Dopo diversi mesi, interrotti solo da sporadiche visite, sono tornati i crocieristi a Firenze. Sui siti delle più grandi compagnie internazionali i calendari con gli scali italiani sono fitti: in media si parla di tre sbarchi a settimana quasi tutti in direzione Firenze. Comincia così a stiracchiarsi una fettina di turismo che sul territorio, negli anni passati, ha avuto un impatto non indifferente anche se questa volta è tutto diverso. viste tutte le restrizioni del caso. "E’ stato emozionante vederne così tanti di nuovo, da quando è scoppiata l’emergenza non sono mai stati così numerosi" sottolinea Marcello Mini, portavoce degli storici Cassettai fiorentini. La maggior parte attraccano al porto di La Spezia e negli itinerari concordati hanno quasi tutte una tappa a Firenze. "Il ritorno delle crociere, in dimensioni così importanti, è un segnale che ci dimostra come sia ripartita una certa tipologia di turismo, soprattutto grazie ai buoni risultati ottenuti sul fronte delle vaccinazioni e della lotta al rischio contagi.

Adesso dobbiamo proseguire in questa direzione: settembre potrebbe rivelarsi un mese importante anche per quanto riguarda gli arrivi Usa e più in generale extra europei. Certo, anche in prospettiva 2022, bisognerebbe lavorare per un turismo un po’ più "strutturato" che favorisca la permanenza in città" sottolinea Santino Cannamela, presidente Confesercenti Firenze. Così in piazza della Signoria si sente di nuovo parlare francese, spagnolo, norvegese, svedese, olandese, inglese. E basta fare un giro in via dei Neri, tappa d’obbligo per i crocieristi di tutto il mondo, per capire la portata del fenomeno. "Purtroppo – prosegue Mini – sono persone che spendono poco. Continuano a mancare gli extra europei. In ogni caso è un segnale di ripartenza". Secondo gli ultimi studi, il mancato contributo delle crociere all’economia turistica italiana a causa del Covid si stima in un miliardo di euro, più esattamente in 925 milioni di euro di mancate spese a terra tra escursioni, shopping, ristorazione, pernottamenti a terra e giornate di vacanza pre e post cruise. Questa cifra è riferita esclusivamente alle spese dei passeggeri.

"Mancano giapponesi, americani, australiani - dice Roberto Calamai, presidente dei Sopravvissuti del San Lorenzo -, i visitatori che ci sono hanno una minore capacità di spesa. Noi continuiamo a perdere il 60-70% degli incassi. E’ dura, non so se tutti ce la faremo a reggere il colpo e ad arrivare alla primavera 2022 quando, salvo nuove emergenze, si spera potremo finalmente ripartire". "Anche se ci sono, si tratta di un tipo di clientela che non si serve nei mercati storici - conclude Simone Lapis, portavoce del raggruppamento del Porcellino -. Con la fine di agosto abbiamo avuto un nuovo brusco calo di passaggio. E chi viene, di solito con i mezzi propri, ha un minore capacità di spesa".