Si dice che un mercante innamorato del suo mestiere sia più felice quando compra di quando vende. Roberto Casamonti è fra questi e anche nel corso del 2023 ha inseguito capolavori guidato prevalentemente dalle sue passioni e dagli asrtisti più vicini al suo sentire. E’ così che da oggi la sua Tornabuoni Arte torna puntualmente a presentare la sua Antologia scelta 2024, presentando da oggi nella galleria di Lungarno Cellini a Firenze, e dal 12 dicembre nella sede di Milano, una raccolta delle opere di arte moderna e contemporanea più importanti selezionate nel corso dell’ultimo anno. Il risultato è una doppia esposizione che consente di ripercorre i momenti più significativi della storia dell’arte dagli inizi del XX secolo ad oggi.
L’esposizione nella sede fiorentina inizia con "Rientro dal lavoro" del 1918 di Plinio Nomellini che meglio di altri, ha saputo ritrarre l’Italia di un tempo, in particolare la Toscana, sua terra d’origine, con un realismo idilliaco e rarefatto. Gli anni dell’avanzata del Fascismo in Europa e lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, sono raccontati da Pablo Picasso, presente con "Tasse et paquet de tabac", un olio su tela del 1922. Sul fronte italiano, invece, troviamo artisti quali Mario Tozzi con "Donna e musica", del 1931, oppure Fausto Pirandello che, a pochi anni di distanza, nel 1939, eseguiva "Le Bagnanti", esposto alla XXII Biennale di Venezia. In entrambe queste opere, con al centro il corpo femminile, c’è un’esaltazione e un ritorno al classicismo.
E ancora "Nascita di Venere" che Alberto Savinio dipinse nel 1950, dove la classicità del mito viene reinterpretata e filtrata attraverso le suggestioni surreali e metafisiche. Gli fa da contraltare Ottone Rosai con "Strada", della metà degli anni ’50, che ci ricorda uno degli scorci tipici di via San Leonardo a Firenze, dove Rosai aveva la sua casa studio. A segnare il passaggio agli anni ’60 è una tela emblematica di Giorgio de Chirico, "Ettore e Andromaca". Del 1960 è anche Volume, una delle idropitture in nero di Dadamaino, dov’è evidente la sua rottura con la pittura tradizionale. Tra le donne Carla Accardi, con più lavori, come "Senza titolo" del 1967.
L’ultima parte dell’Antologia 2024, si concentra dal 1980 al 2000, dalla Transavanguardia con Mimmo Paladino e Sandro Chia, all’Arte Povera con Jannis Kounellis, Gilberto Zorio, Michelangelo Pistoletto. Un piccolo e significativo nucleo di opere è dedicato alla poetica di Alighiero. E ancora Arman, Alberto Burri, Enrico Castellani, Christo, Tony Cragg, Hermann Nitsch, Luigi Ontani, Mario Schifano, Emilio Vedova, Arnaldo Pomodoro, Claudio Parmiggiani.
Infine c’è "Pezzi di Pace", realizzata nel settembre 2023 da Felice Limosani, esperto di avanguardie espressive e delle Digital Humanities, con in mostra un’opera in scala ridotta del primo esemplare esposto nella corte di Palazzo Bartolini Salimbeni a Firenze, sede della Collezione Roberto Casamonti. "La storia dell’arte è espressione diretta del divenire dei tempi - spiega Sonia Zampini, nel testo introduttivo al catalogo -, in grado di persistere e mantenere vivo il suo respiro nel trascorrere degli accadimenti".