Ticket pronto soccorso, in partenza 8.700 lettere per recupero crediti

L’Asl Toscana centro sollecita chi non ha pagato e ha già allestito sistemi per carte di credito e bancomat. I codici minori rappresentano circa la metà di tutti gli accessi, ma la platea degli esenti è vastissima

Pronto soccorso

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Firenze, 20 marzo 2023 – La Regione sta lavorando su più azioni di recupero dell’evasione del ticket da parte dei codici minori (i 4 e 5 - i vecchi azzurri e bianchi) che hanno ricevuto prestazioni al pronto soccorso. In base alla delibera regionale di giunta – del 2007, poi aggiornata con varie integrazioni – devono pagare fino a 50 euro, in base al reddito e con una lunga serie di esenzioni. Ma nonostante si tratti circa del 45% di tutti gli accessi al pronto soccorso, nelle casse regionali arriva poco più di un milione l’anno. Per questo la prima manovra sarà quella di passare all’incasso di chi non ha pagato. Ma non sarà l’unica. 

L’Asl Toscana centro, intanto, nelle prossime settimane farà partire le lettere per il recupero crediti di circa 8.700 cittadini che hanno ricevuto prestazioni in pronto soccorso nel 2022 e che non hanno pagato il ticket. Una manovra che dovrebbe portare a recuperare l’azienda sanitaria un gruzzolo di circa 350mila euro. Il ticket medio dovuto è di 40 euro a persona.

Mentre per facilitare il pagamento del ticket di chi va in pronto soccorso, l’Asl ha previsto al servizio accoglienza di tutti i presidi la possibilità di pagare con pos da tavolo: si può pagare (in orario diurno) con carta di credito o bancomat, senza dover consegnare ricevute. Perché è già attivo il sistema PagoPa che chiude la posizione debitoria del cittadino al momento del pagamento, senza quindi dover consegnare ricevute, anche se si sceglie di pagare attraverso il totem (attivo 24 ore su 24) o sui vari sistemi PagoPa tra cui l’app "Io", ma anche tramite l’app Toscana Salute. 

Il recupero crediti è un atto dovuto. Ma si pensa di allargare la platea potenziale di chi, sempre per i codici minori (4 e 5), si rivolge al pronto soccorso: si tratta di quasi metà degli accessi totali alle strutture di emergenza urgenza. Un sistema che punta a disincentivare quanti, consapevoli di poter risolvere il problema diversamente, vanno al pronto soccorso intasando la struttura nata per rispondere principalmente alle vere urgenze ed emergenze cui viene data priorità. Ma chi deve pagare il ticket adesso per le situazioni ritenute non gravi, classificate in pronto soccorso con codice di priorità 4 e 5, fino a un importo massimo di 50 euro di ticket? 

Non pagano i ragazzi fino ai 14 anni, chi ha avuto un avvelenamento o un trauma per cui sono stati necessari punti di sutura o gessi, chi ha avuto bisogno di un periodo di osservazione breve, chi ha avuto un incidente sul lavoro, le donne in gravidanza. E, inoltre, non pagano gli over 65 con redditi inferiori a 36mila euro all’anno, i titolari di pensione minima over 60 e i familiari a carico, i disoccupati e i familiari a carico, i cassintegrati e i titolari di pensione sociale. Non pagano le persone con invalidità superiore al 66%, gli invalidi minori di 18 anni, i detenuti, i cittadini che prestano servizio civile, chi soffre di malattie croniche invalidanti, chi ha patologie rare, i donatori di sangue, organi e tessuti, gli esenti per patologia, a prescindere dal motivo di arrivo al pronto soccorso.

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