
Consiglio comunale di Campi: tensioni e decadenza del vice-presidente M5S. Opposizione critica, maggioranza cerca stabilità.
Una tensione palpabile. Emersa più con il ‘non detto’ e alcune frecciatine lanciate da una parte all’altra del consiglio comunale che con le dichiarazioni delle varie forze politiche. Una tensione che le ultime vicende hanno acuito e che hanno portato a un consiglio, quello di ieri pomeriggio, a cui ha assistito anche la consigliera regionale Silvia Noferi (M5S), che ha sancito la decadenza di Ernesto D’Agati (M5S) (nella foto) dalla carica di vice-presidente.
Tutto questo in base all’articolo 15 dello Statuto comunale che prevede che i ruoli di presidente e vice-presidente spettino uno alla maggioranza e l’altro all’opposizione (o viceversa).
Ritirata, quindi, e di conseguenza non discussa la mozione presentata dai tre gruppi consiliari – Fare Città, Campi a Sinistra e Sì parco No aeroporto - che attualmente sostengono il sindaco Tagliaferri.
Se poi la maggioranza, come auspicato dallo stesso primo cittadino nel suo intervento, uscirà rafforzata da questo momento difficile, lo dirà soltanto il futuro, mentre c’è un’opposizione che, in modo compatto, sostiene che al contrario questa maggioranza non esista più. Niente di nuovo, invece, sul fronte dei nuovi assessori, anche se una delle ipotesi più accreditate è che in questa fase il bilancio possa tenerlo proprio Tagliaferri, mentre per uno dei posti vacanti il nome che circola è quello di Andrea Cavaciocchi, alle ultime elezioni candidato con Fare Città.
Tutto questo di fronte a un pubblico delle grandi occasioni, da una parte curioso di sapere quale sarà il futuro amministrativo di Campi e dall’altro di assistere a un consiglio che si preannunciava quasi come l’ennesima soap opera.
"L’estromissione del M5S – ha detto il sindaco – è stata una decisione voluta e sofferta, ma è stata dettata dal fatto che in un momento così delicato per Campi, questa era l’unica strada da percorrere per garantire stabilità all’amministrazione. Troppe volte, infatti, abbiamo avuto la prova, con atti e fatti, che i consiglieri pentastellati, spesso divisi fra di loro anche all’interno dello stesso gruppo, condividessero con difficoltà un percorso comune evidenziando non pochi personalismi".
Di parere opposto il consigliere D’Agati: "Il Movimento 5 Stelle è sempre stato usato come un taxi e la situazione che si è venuta a creare è stata causata soltanto dal fatto che è stato disatteso un patto. Perché gli assessori si sono dimessi? Semplice, perché voi li avete indotti a farlo". Dure le altre forze di opposizione, guidate da Leonardo Fabbri (Pd), Paolo Gandola (Centrodestra) e Riccardo Nucciotti (Nucciotti Sindaco): "Ma quali personalismi, siamo solo a un anno e mezzo dal voto e quella che si apre è una vera e propria crisi politica".