“La Meccanica dell'amore” di Alessandro Riccio al Teatro Lumière

Fino a domenica 10 febbraio. Ma al lancio era già tutto esaurito

Gaia Nanni e Alessandro Riccio

Gaia Nanni e Alessandro Riccio

Firenze, 8 febbraio 2019 - L'amore, si sa, segue da sempre strane “meccaniche”. Lo sanno bene Alessandro Riccio e Gaia Nanni che, a furor di pubblico, hanno riportato in scena il collaudatissimo spettacolo “La Meccanica dell'Amore”. Cinque serate, ma ormai ne restano solo due (peraltro già sold out), per rivedere un vero e proprio concentrato di risate, emozioni e puro talento. Al fianco di Riccio che da 25 anni non sbaglia mai un colpo, una straordinaria Gaia Nanni. Le sue meravigliose qualità attoriali possono essere sintetizzate in un video promo, pubblicato dallo stesso Alessandro Riccio sulla sua pagina Facebook, nel quale lui, rubando letteralmente una ripresa durante le prove dice: “E' insopportabile da quanto è brava”.

E in effetti è davvero così. Si stenta a crederci, quando appare sul palco, che quella bambola meccanica che muove le braccia, la testa e perfino gli occhi, in modo sincronizzato proprio come farebbe un robot, non sia realmente Chambermaid 7800 (il nome di scena della cameriera meccanica) bensì, lei, Gaia Nanni.

E davvero non ci sono scuse per giustificare quanto sia brava, perché se costume, trucco e parrucco completano il suo personaggio, è proprio quando “si spoglia” della sua parrucca che riesce definitivamente a convincere, anche l'ultimo e il più scettico degli spettatori, che a calcare le scene sia davvero un robot. Il pretesto narrativo dello spettacolo è la necessità di un ultranovantenne, Orlando, di riordinare la sua casa, dove ha conservato in modo compulsivo ogni oggetto della sua vita, anche il più assurdo e inutile. E' a questo punto che entra in scena Chambermaid 7800, una cameriera meccanica che dovrà aiutarlo nell'arduo compito di togliere quel caos tradotto in una una scenografia dove scatoloni e sedie, barattoli e palloni, e perfino una vecchia auto, riempiono ogni centimetro quadrato.

Dopo qualche iniziale difficoltà nel programmare la sua cameriera, che Orlando chiamerà Amapola traendo ispirazione dall'omonima struggente canzone d'amore che a un certo punto fa da colonna sonora, fra i due si crea un rapporto quasi umano: Orlando riuscirà a tirar fuori un'assopita dolcezza sepolta nel suo anziano cuore; e il robot, Amapola, presterà volentieri il suo cuore di metallo per aiutare Orlando a uscire dalla solitudine e dal disordine che aveva preso posto nella sua anima prima ancora che nella sua casa. Bellissimo constatare come, proprio quando vedi la vita sfuggire via, anche la carezza di un robot possa regalare calore. Insomma, quando cala il sipario, come accade dopo ogni spettacolo di quel genio di Alessandro Riccio, gli spettatori portano sempre a casa un miscuglio di emozioni che si intrecciano e si integrano: si ride, tanto, ci si stupisce, tantissimo, ci si commuove. Ma, soprattutto, si impara sempre una lezione nuova. L'auspicio, quando si esce dal teatro dopo aver applaudito così tanto che ti fanno male le mani, è quello di rivedere presto insieme questi due colossi della recitazione. E in effetti è quello che accadrà, quando il 21 e 22 marzo, Gaia Nanni e Alessandro Riccio saranno nuovamente in scena, stavolta al Teatro delle Arti di Lastra a Signa con lo spettacolo “Audizioni”: pronti per indossare nuove maschere e per tornare a regalare nuove emozioni.

Ilaria Biancalani  

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