
Tav, lunedì Salvini accende la talpa Nardella ne vuole subito due Giani: "Partenza, un giorno storico"
di Ilaria Ulivelli
Da una parte Nardella, dall’altra Giani. Reazioni diverse alla vigilia dell’accensione della talpa che scaverà i tunnel dell’alta velocità nel ventre di Firenze. Arriverà il ministro per le Infrastrutture Salvini lunedì alla cerimonia che celebra in qualche modo l’inizio di un cammino atteso da trentasei anni. Inchieste, revisioni del progetto e fallimenti hanno fatto slittare un’opera che non può più aspettar, perché il traffico alla stazione di Santa Maria Novella è ormai divenuto insostenibile e farne le spese, tutti i giorni – fatti salvi incidenti e deragliamenti – sono i pendolari.
Il sindaco si presenterà deciso all’appuntamento, con una proposta stringente da sottoporre al governo sull’impiego delle escavatrici. "Bene che parta la prima talpa a Campo di Marte – dice Dario Nardella – Ma considerato che nella gara d’appalto è prevista l’attivazione contemporanea di tutte e due le frese sui due tunnel chiederò che si possano attivare entrambe proprio per accelerare i tempi".
Dall’altra parte il governatore toscano festeggia la data storica ringraziando i vertici di Fs, l’amministratore delegato Luigi Ferraris, di Rfi Vera Fiorani, e il vicedirettore generale del Network management infrastrutture di Rfi, Vincenzo Macello: "Sono davvero felice che possa partire il lavoro della talpa – dice Eugenio Giani – Rfi ha mantenuto l’impegno preso dopo il sopralluogo del luglio scorso. L’escavatrice dopo sei anni dal montaggio aveva bisogno di un lavoro di ripristino che è stato fatto e finalmente ci siamo".
Ma che ne pensa Giani della partenza di una sola talpa? "Benissimo che parta la prima, così verifichiamo anche l’impatto che avrà sul territorio in termini di vibrazioni".
Ma il sindaco preme sull’acceleratore. "Abbiamo alle spalle anni e anni di blocchi e ritardi, ora non possiamo perdere tempo perché gli investimenti sulle infrastrutture sono fondamentali – incalza Nardella – Se oltre ad attivare le due talpe si modificasse il Put, cioè il piano di utilizzo delle terre da scavo, allora si potrebbe davvero accelerare addirittura per finire prima del 2027".
Un impulso a fare presto che si inserisce, d’altra parte, nella spinta più generale agli investimenti impressa dall’Ue. "Visto che stiamo correndo sul Pnrr – ricorda – un progetto così importante come il sottoattraversamento di Firenze deve essere eseguito il più velocemente possibile per recuperare il grande ritardo accumulato in passato".
Sulla rapidità di intervento si trova d’accordo anche il presidente Giani: era stato proprio lui il primo ad alzare la mano chiedendo che Rfi velocizzasse le operazioni di assegnazione dei lavori, dopo che Rete ferroviaria, aveva deciso di accollarsi l’opera che era rimasta impigliata nel fallimento di Nodavia. E, ancora, insieme a Nardella aveva battuto i pugni sul tavolo perché si accorciassero i tempi di realizzazione: in un primo momento la fine dei lavori era stata indicata a conclusione 2028.
Ma anche sulle terre di scavo, Giani, la pensa in modo diverso da Nardella. "L’intesa raggiunta stabilisce che le terre di scavo saranno trasportate a Cavriglia e serviranno come mitigazione delle voragini lasciate dalle miniere in disuso dal 1994 – spiega il governatore – Rinascerà il borgo fantasma di Castelnuovo dei Sabbioni con un progetto straordinario".