Tassa di soggiorno, emendamento per alzarla a dieci euro a notte

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Se l’emendamento alla Finanziaria presentato dal parlamentare fiorentino del Pd Federico Gianassi (con il collega Andrea Gnassi) sarà accolto, le città che ogni anno contano un numero di turisti superiore di venti volte a quello della popolazione residente, potranno aumentare l’imposta di soggiorno a 10 euro a notte. Oggi il contributo di chi pernotta a Firenze è di cinque euro, suddiviso in fasce, con la quota massima attribuita a chi soggiorna in strutture a cinque stelle.

La legge che innalza a dieci euro l’imposta di soggiorno era già stata approvata nel 2019, su proposta del ministro Dario Franceschini: ma in base a quella legge – poi congelata per gli effetti del Covid che aveva di fatto cancellato il tursimo – è necessario che ogni anno il ministero della Cultura emani un decreto attuativo.

La novità dell’emendamento, che è tra i circa 400 ammessi all’aula, riguarda proprio questo processo: non sarebbe più necessario, infatti, il decreto attuativo per poter applicare l’aumento fino a un massimo di dieci auro a notte, ma sarà sufficiente certificare in base ai dati Istat sui flussi turistici, quali sono le città italiane che hanno le caratterirstiche necessarie.

"Se l’emendamento passerà in commissione e poi in parlamento le città con i requisiti necessari potranno decidere se aumentare il contributo dell’importa a dieci euro – spiega Gianassi – Viene riconosciuta l’autonomia comunale: ciascuna città potrà decidere con regolamenti specifici il modello più appropriato da applicare sino a una soglia massima di 10 euro a notte".

Le entrate previste per quest’anno dal Comune di Firenze dall’imposta di soggiorno sono 43,5 milioni. "I Comuni sono motori di sviluppo importanti e bisogna aiutarli anche con modelli di autonomie fiscali".

Ilaria Ulivelli

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